di Franciscu PALA |
La prima puntata della nuova trasmissione politica di Videolina ha visto la partecipazione di Gavino Sale. La trasmissione ha trattato i temi delle riforme istituzionali, delle priorità economiche e sociali, dell’occupazione.
Una breve scheda di presentazione ha illustrato le fasi della vita politica di Sale soffermandosi in particolare sugli ultimi anni, dalla nascita di iRS all’elezione a consigliere provinciale di Sassari.
In risposta alla scheda su Sale che conteneva chiari riferimenti all’indipendentismo, Antonio Segni (Riformatori), in collegamento da Roma, ha immediatamente voluto ribadire l’italianità dei sardi e la dipendenza economica dell’Isola rispetto allo Stato italiano.
Tra i più radicali e appassionati oppositori alle tesi indipendentiste di iRS figura senza dubbio Giulio Calvisi (DS).
Di fronte a tale professione di fede unionista Sale ha fatto presente che su temi basilari come le servitù militari, l’eolico, la salvaguardia delle coste, il potere decisionale della regione autonoma è nullo in quanto l’ultima decisione spetta al Consiglio dei Ministri italiano.
Sale ha inoltre ricordato il recente incontro avvenuto tra i responsabili nazionali di iRS e Renato Soru durante il quale gli indipendentisti hanno citato al Presidente l’Articolo 50, comma 2, dell’attuale Statuto d’Autonomia che prevede la rimozione del Presidente della Regione qualora compia atti ritenuti dallo Stato contrari all’interesse nazionale italiano.
Gli interventi di Gavino Sale sono stati incentrati sulla necessità della creazione di un nuovo Statuto che finalmente affermi la sovranità dei sardi sulla propria Terra, lo status di nazione dell’Isola e la coufficialità della Lingua sarda.
Sale ha poi proseguito illustrando ciò che sta avvenendo a livello di riforme istituzionali nel resto d’Europa, nelle altre nazioni senza stato: gli esempi catalano e basco, troppo spesso citati a sproposito e svuotati di senso politico dagli autonomisti.
Documenti alla mano, Sale ha potuto dimostrare come la classe politica catalana e basca siano andate ben oltre le proposte per il nuovo Statuto sardo: la Carta approvata dal Parlament di Barcellona e quella presentata dal Presidente Basco Ibarretxe contengono chiari riferimenti storici e politici che non solo legittimano lo status di nazione ma garantiscono ai rispettivi popoli di decidere il proprio futuro attraverso consultazioni popolari successive.
Le bozze del nuovo Statuto sardo appaiono come scialbi e freddi manuali di istruzioni per gestire e amministrare uffici e commissioni, senza alcun respiro storico e politico.
Alle obiezioni di Paolo Maninchedda (Presidente dimissionato della Commissione Regionale per l’Autonomia e le Riforme), intenzionato a rivendicare l’autonomia sarda come unica soluzione possibile, a svuotare di senso nazionale i nuovi Statuti basco e catalano e quindi ad appropriarsene strumentalmente, Sale ha risposto citando le dichiarazioni del portavoce del Consiglio Nazionale del Potere Giudiziario spagnolo Enrique Lopez: “il nuovo Statuto catalano contiene proposte che fuoriescono chiaramente dalla Costituzione spagnola”.
FOTOGRAFIE DELLA TRASMISSIONE
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Isgàrrica s’artìculu: 2005-10-06 – Gavino Sale su Videolina a La Volpe e l’Uva
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