Il Poligono Interforze del Salto di Quirra (PISQ) tra pochi giorni compierà 50 anni di attività. Le forze armate dello Stato italiano stanno organizzando una festa di compleanno a sorpresa con tanto di torta, champagne, Frecce Tricolori e annullo postale dedicato. Tra pochi giorni quindi assisteremo alla celebrazione ufficiale del cinquantesimo anniversario dell’occupazione militare del Salto di Quirra: 50 anni di distruzione ambientale, 50 anni di sperimentazioni missilistiche di ogni tipo, 50 anni di morte e malattie tra le popolazioni vicine, 50 di aborti spontanei e terapeutici dovuti a malformazioni gravissime dei feti, 50 anni di espropri e ordinanze di sfollamento per permettere lanci missilistici e bombardamenti a terra e a mare, 50 anni in cui il territorio nazionale sardo viene utilizzato per sperimentare guerre e per allenare eserciti di tutto il mondo.
Tutto questo sta avvenendo contro la volontà del popolo sardo e di numerosi suoi organi amministrativi e politici. Pensiamo alle manifestazioni popolari indipendentiste e ambientaliste, alle dichiarazioni e alle deliberazioni di enti come i comuni e le province, alla chiara posizione del Presidente della Regione Renato Soru.
I sardi non hanno mai chiesto né voluto l’occupazione militare del proprio territorio nazionale, come d’altronde, nonostante esistano storici pronti ad affermare falsi storici, i sardi non hanno mai chiesto di essere italiani.
Nonostante questo si festeggeranno i 50 anni del Poligono di Quirra con una celebrazione che iRS definisce assurda e offensiva. È in atto un’opera di militarizzazione delle coscienze. Nei comuni circostanti al Poligono i bambini vengono fatti partecipare a concorsi di scrittura che premiano economicamente il più bel tema sulla base militare: si allevano menti consenzienti, passive e comprate. Sono stati organizzati appuntamenti come il “Primo corso di cultura aeronautica” che ha visto 160 giovani ogliastrini ricevere gratuitamente lezioni di guida di apparecchi militari.
È doveroso, in questa fase storia e politica, contrastare con energia l’ennesimo affondo militarista.
Segnaliamo peraltro scandalose affermazioni pubblicate nel sito delle Forze Armate che, nonostante tutto, hanno il coraggio di descrivere il Poligono come un Eden: “oggi il PISQ trova sviluppo tra le due province di Cagliari e Nuoro, su due aree demaniali dove viene effettuata l’attività di addestramento e dove, al tempo stesso, viene assicurata una continua attività di monitoraggio e controllo per la sicurezza e la salvaguardia del territorio, al fine di contenere al minimo l’impatto ambientale”.
iRS si appella alle autorità regionali affinché agiscano contro e boicottino questi assurdi festeggiamenti: proprio nel momento in cui la Regione sta contrattando con lo Stato italiano la dismissione di parte delle servitù militari appare inopportuno e offensivo festeggiarne la presenza.
iRS, movimento indipendentista, si oppone con determinazione a questa ulteriore beffa e attuerà mobilitazioni nonviolente atte a scuotere le coscienze delle popolazioni del Salto di Quirra.
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Isgàrrica s’artìculu: 2006-06-06 – Quirra. Festeggiare la propria e l’altrui morte
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