Avevano visto bene gli ottocento indipendentisti che esattamente due anni fa invasero pacificamente l’Isola di Santo Stefano accogliendo l’invito di iRS a “riprenderci ciò che è già nostro”.
Avevano visto bene perché con una manifestazione simbolica e pratica al contempo dimostrarono che la piena sovranità del popolo sardo sulla propria terra è qualcosa di realizzabile. Basta volerlo.
E avevano visto bene perché, precorrendo gli eventi e le voci dello smantellamento della base, ammainarono la bandiera statunitense rimpiazzandola con quella sarda.
“Solamente agendo sul nostro territorio – diceva il comunicato di quella iniziativa – potremo riuscire a bloccare il sistema che vede la nostra nazione soggetta alla volontà di guerra e all’occupazione militare dello Stato italiano e degli Stati Uniti”.
A due anni di distanza da quel memorabile giorno possiamo da un lato rallegrarci del reale smantellamento della base nucleare US-Navy e dall’altro essere coscienti del fatto che il lavoro è svolto solamente per metà.
“Custa Terra est sa nostra”, ora tocca alle Forze Armate dello Stato italiano che iRS ritiene straniere e occupanti al pari di quelle statunitensi.
iRS continuerà a lavorare ed agire in modo radicalmente indipendentista e radicalmente nonviolento per il consolidamento dell’autocoscienza nazionale dei sardi e affinché anche l’illegittima presenza delle Forze Armate italiane abbia fine.
Finalmente ha termine l’assurdità di un Parco naturale che ospita sommergibili a propulsione atomica che scaricano in acqua liquidi radioattivi, finalmente le aree militari possono essere riconvertite per dar spazio alla creatività, all’inventiva e allo spirito d’iniziativa di quei sardi che sapranno utilizzare il proprio territorio nazionale rispettandolo e generando nuove attività e impieghi finalmente liberi dall’economia di morte che gli eserciti portano con sé.
Assemblea Nazionale iRS
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Isgàrrica s’artìculu: 2007-10-01 – La Maddalena. La US-Navy è finalmente partita
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