I Lakota rinunciano alla cittadinanza USA. iRS si attiva per rapporti diplomatici bilaterali

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20/12/2007

Gli indiani Lakota, conosciuti anche come Sioux, hanno annunciato in queste ore di ritenere decaduti tutti i trattati firmati poco più di 150 anni fa con gli Stati Uniti d’America. In una conferenza stampa uno dei leader Lakota, Russel Means, ha annunciato che la comunità autoctona rinuncia alla cittadinanza statunitense.

Verranno emessi nuovi passaporti e patenti di guida. L’accusa esplicita nei confronti degli USA è di non aver rispettato nessuno dei trattati sottoscritti, definiti come “parole senza valore su carta senza valore”, e di aver agito continuamente per privare i Lakota della loro cultura, delle loro usanze e della loro terra che si estende su ben cinque stati americani: Nebraska, Sud Dakota, Nord Dakota, Montana e Wyoming.

Alcuni dei capi Lakota si stanno recando in queste settimane presso le ambasciate di Bolivia, Cile, Sudafrica e Venezuela e intraprenderanno missioni diplomatiche in vari Stati del mondo.

iRS, per bocca di Franciscu Pala, membro dell’Esecutivo Nazionale del Movimento, offre la sua completa disponibilità ad ospitare e ricevere ufficialmente i rappresentanti politici Lakota al fine di instaurare costanti rapporti con la nazione sarda.

“Che il movimento indipendentista sardo si attivi in questo senso – dice Pala – è scontato, è d’obbligo. Proporrò all’Assemblea Nazionale di iRS di intraprendere iniziative diplomatiche tempestive che possano portare in breve tempo alla pubblicizzazione in Europa della tragica situazione politica, culturale e sociale dei cosiddetti indiani d’America”.

Gli indiani Lakota furono gli unici ad infliggere una sconfitta all’esercito statunitense. Nella battaglia di Little Big Horn, nel 1876, i guerrieri guidati da Toro Seduto sbaragliarono il generale Custer. Oggi la realtà degli indigeni superstiti è triste e preoccupante. La media dei suicidi è 150 volte superiore a quella degli USA, la disoccupazione è insostenibile, il tasso di alcolismo e la mortalità infantile sono a livelli preoccupanti.

Duane Martin taglia la sua patente“Sardi e indiani d’America – continua Pala – sono legati da qualcosa di sottile e forte. Come non ricordare l’insegnamento politico e poetico di Fabrizio De Andrè che nell’affrontare il tema del potere e della violenza nella sopraffazione accomunava le sorti e l’esistenza dei sardi e degli indiani? De Andrè diceva che entrambi i popoli conoscono la libertà e conseguentemente conoscono anche la violenza della repressione di chi quella libertà vuole negare assieme alla loro diversità che, se sopravvive, viene relegata in un ambito folklorico”.

iRS sostiene e incoraggia la lotta nonviolenta del popolo Lakota e spera di poter presto ospitare sul territorio nazionale sardo una loro delegazione ufficiale.

Redazione iRS.sr

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The native-american Lakota tribes renounce the US citizenship.
iRS is actively pursuing bilateral diplomatic relations.

In the preciding hours the native american Lakotas, also known as Siouxs, have declared that they do not recognize any of the treaties signed with the United States of America almost 150 years ago. In a press conference one of the Lakota leaders, Russell Means, announce that the native community will renounce the U.S. citizenship.

New passports and driver licences will be issued. They denounce the USA for not having implemented any of the signed treaties, defined as “worthless words on worthless paper”, and for having actively sought to take their cultures, their customs and their land, which includes five american States: Nebraska, South Dakota, North Dakota, Montana and Wyoming, away from them.

In the past couple of weeks some Lakota chiefs have been going to various embassies (among them Bolivia, Chile, South Africa and Venezuela) and will pursue diplomatic missions in different world States.

iRS, as stated by Franciscu Pala, National Executive representative of the movement, offers its complete availability to host and officialy meet the Lakota political representatives in order to build a solid relationship with the Sardinian nation.

“It is obvious and almost an obligation -says Pala- that the Sardinian independist movement will be active in this direction. I will suggest the pursuing of rash diplomatic initiatives to the National Assembly of iRS (Indipendèntzia Repùbrica de Sardigna) . These will contribute to shed light upon the native american situation, which is a political, cultural and social tragedy to the European public opinion Europe.

The native american Lakotas were the only ones who difeated the United States Army. In the battle fo Little Big Horn in 1876 the warrios led by Sitting Bull won against General Custer. Today the reality of the survived indigenous population is worringly sad. The suicidial rate is 150 times higher than the average american one, unemployement has become unbearable and the rate of alcohol abuse and child mortality reached alarming heights.

“Sardinian and native American people – continues Pala – are linked together by something which is subtle and strong at the same time. How can we forget the political and poetical teaching of Fabrizio De Andre’ who,dealing with the topics of violence and power in situations of oppression, highlighted the common destiny and existence of the Sardinian and Native American people? De Andre’ said that both nations know freedom and are also familiar with that kind of violence, known as oppression. This force is used to deny freedom altogether with their diversity, which often survives only when reduced to mere folklore.”

iRS supports and encourages the nonviolent struggle of the Lakotas and hopes to soon host in the Sardinian national territory their official delegation.

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Isgàrrica s’artìculu: 2007-12-20 – I Lakota rinunciano alla cittadinanza USA

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