Era il lontano 2007 quando, nel tratto della 131 all’altezza di Serrenti, si è dato vita all’ennesimo cantiere della nostra arteria principale; il contratto parlava di lavori per tre anni ma ad oggi ancora non si intravvede alcun termine. Ciò che è chiaro è un cantiere semiabbandonato ancora in alto mare che, con la stagione turistica alle porte, mostrerà ancora ai turisti una situazione di degrado e profondo disagio. Non si tratta solo dell’ennesima mangiatoia di soldi pubblici, ma delle difficoltà quotidiane che i centinaia di viaggiatori devono sopportare. Andare a Cagliari da Sanluri oggi richiede tempo e danaro e pazienza: stare in coda nell’unica corsia che si snoda per diverse centinaia di metri a causa dei mezzi pesanti, essere costretti a prendere deviazioni che allungano il percorso di 20 km all’andata e al ritorno, dover fare rifornimento di carburante oltre il previsto proprio a causa dei disagi provocato dai lavori aggiunge rabbia alla frustrazione. Molti pendolari lamentano una situazione di malessere non più sostenibile e il silenzio istituzionale a riguardo, certamente non aiuta.
Irs da anni denuncia con forza l’inadeguatezza di un sistema infrastrutturale inadatto, carente e pericoloso; oggi vogliamo ribadire con la stessa fermezza la necessità di porre rimedio a questo problema che obbliga a disagi frustranti troppi cittadini che pagano le tasse e pretendono, con ragione, di viaggiare in sicurezza.
Irs invita l’Anas a dare risposte immediate per affrontare questa situazione protrattasi fin troppo ai danni dei sardi, affinché avere un’arteria stradale funzionale e sicura non sia più una chimera ma – finalmente- una più che meritata realtà.
iRS Campidanu ‘e mesu