Arrivo di percolato a Olbia: iRS presenta un esposto alla magistratura

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Andrea Faedda | Simone Maulu | Gavino Sale | Alessandro Dongu

Andrea Faedda | Simone Maulu | Gavino Sale | Alessandro Dongu

iRS – indipendèntzia Repùbrica de Sardigna ha comunicato questa mattina in una conferenza stampa che, per nome del suo presidente Gavino Sale, rappresentato dagli avv.ti Pierluigi Carta e Pierfrancesco Loi ha presentato in data 23 Aprile 2013 un esposto alla Procura della Repubblica presso il tribunale di Tempio Pausania, in merito al tentativo di importazione nel territorio sardo di rifiuti (pare percolato) da parte della società catanese Paradisi Servizi, con l’avvallo del Cipnes Gallura con sede a Olbia e del suo presidente pro tempore, Settimo Nizzi.

L’opposizione all’importazione e allo sbarco da parte del  Sindaco di Olbia ha determinato il tentativo della società importante di spostare i rifiuti verso Porto Torres; Tale tentativo non è andato a buon fine anche per la vigile attenzione della Commissione provinciale dell’Ambiente della Provincia di Sassari, convocata per conto di iRS dal consigliere Gavino Sale. Apprendiamo dalla stampa che il Tar Sardegna avrebbe sospeso l’ordinanza del Sindaco di Olbia che vietava l’importazione dei rifiuti e che pertanto il Cipnes si appresterebbe ad accogliere i residui siciliani presso il suo impianto.

L’esposto presentato da iRS si rende necessario in quanto si chiede alla magistratura di fare chiarezza sulla legittimità delle procedure che riguardano lo smaltimento di rifiuti prodotti al di fuori del territorio della Regione Sardegna.  A questo proposito ricordiamo le normative italiane e della R.A.S. ma soprattutto la sentenza 12/2007 della Corte Costituzionale che ha confermato il divieto della extraregionalità per i “rifiuti urbani non pericolosi”  tra i quali dovrebbe essere considerato anche il percolato di provenienza siciliana. L’imminente arrivo delle navi che dalla Sicilia porteranno a Olbia le prime tonnellate di percolato ci porta all’amara constatazione di come in Sardegna anche le scelte che comportano effetti diretti sulla salute pubblica possano essere prese nella più totale indifferenza della volontà degli abitanti e della società civile.

Ancora più grave è constatare che l’ente che si occuperà dello smaltimento (il Cipnes presieduto da Settimo Nizzi, noto coordinatore del Pdl) riceverà per quest’operazione la cifra di 1 milione di euro. Come se una somma di denaro possa essere sufficiente per permettere di porre a rischio la salute di migliaia di cittadini. Oggi assistiamo con piacere alla nascita di comitati e associazioni di persone che spontaneamente si auto-organizzano per pretendere il diritto a vivere in una terra sana,  libera da imposizioni esterne e dove sia garantita la legalità.

Diciamo No ai trafficanti di rifiuti  in Sardegna.

iRS – indipendèntzia Repùbrica de Sardigna

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