Progetto GALSI: le proposte di iRS

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05 novembre 2009

iRS Indipendèntzia Repùbrica de Sardigna sta denunciando da settimane una circostanza palese e manifesta per chiunque legga la documentazione del progetto denominato GALSI: tale struttura, così come è concepita, si configura come una semplice condotta di transito di gas, con violazione incondizionata ed invasiva delle aree interessate, costituite in gran parte da zone agrarie ed ambientali di grande interesse.

La Sardegna ha l’ennesimo ruolo di servitù in un commercio di metano tra Italia e Algeria che permetterà al paese del tricolore, di rivendere il gas ai paesi dell’Europa e vedrà per l’ennesima volta la nazione Sarda sacrificata in nome delle ricchezze altrui, nella speranza di qualche misera ricompensa assistenzialistica.

Allo scempio ambientale infatti che prevede la nostra Isola letteralmente solcata da sud-ovest a nord-est, si aggiunge un spregiudicato danno economico accompagnato dal gravemente negativo ritorno di immagine, soprattutto dal punto di vista turistico, che la nostra isola si troverà a subire.
Il gasdotto dovrà infatti attraversare prevalentemente zone agricole e le aziende ivi comprese, oltre al danno economico diretto dovuto alle operazioni di posa in opera, risentiranno di una svalutazione del valore delle proprietà pari anche al 90%.

I proprietari dei terreni e tutti i cittadini dei paesi coinvolti non sono a conoscenza di cosa realmente sta accadendo e accadrà sotto il loro naso, nella terra che da loro da vivere, e delle conseguenti implicazioni, drogati ancora una volta dalla speranza di un benessere economico che arriverà domani da un tubo di gas.

Inoltre, la totale assenza di garanzie sul reale utilizzo di gas metano da parte dei Sardi e la incomprensibile mancanza nella programmazione della RAS di un piano energetico che preveda la riduzione del fabbisogno di combustibili fossili e del costo dell’energia attraverso l’utilizzo del metano per la produzione di energia elettrica, dovuta alla logica castrante della mancanza di sovranità gestionale anche in un settore strategico quale la politica energetica, ci vede molto preoccupati e determinati nel dovere pragmatico di formulare delle condizioni ineludibili, a tale violazione di democrazia.

iRS formula le seguenti proposte:

  1. Avviare una chiara campagna di informazione e di coinvolgimento della popolazione sulle scelte energetiche strategiche.
  2. Rivalutare le varianti al gasdotto via terra, considerando il passaggio a mare come previsto inizialmente per la Corsica, e l’ipotesi di una nave rigassificatrice a largo della costa sarda rifornita da navi metaniere.
  3. La Sfirs abbia una quota di partecipazione almeno di un terzo nel consorzio.
  4. Venga stabilita l’Autorità Nazionale dell’Energia Sarda, con poteri di indirizzo e di pianificazione tariffaria per l’utente
  5. Vengano completate le reti di distribuzione dei 38 bacini d’utenza attraverso gli introiti derivanti dalla gestione delle pale eoliche dislocate nel territorio nazionale Sardo e attraverso la restituzione degli introiti fiscali che lo Stato Italiano continua ad accumulare nei confronti della Sardegna.
  6. Venga elaborato un piano efficiente e in linea con le direttive della UE per la produzione di energia elettrica da metano senza il quale la realizzazione dell’infrastruttura per l’approvvigionamento del gas sarà totalmente antieconomica per la Sardegna e per i sardi che continueranno ad essere schiavi di petrolio, carbone e della mancanza di energie rinnovabili.

iRS coerente nella sua prassi non violenta e non rivendicazionistica, continua e continuerà ad agire, affinché i diritti inalienabili del popolo Sardo e i suoi interessi economici siano sempre tutelati soprattutto di fronte all’ennesimo tentativo di ridurre la Terra e la Nazione Sarda in condizione di servitù e sub alternanza giuridica ed istituzionale.

Gianmaria Bellu – responsabile iRS Gallura
Malcu Pinna – reponsabile iRS TdA Monte Acuto
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Isgàrrica s’artìculu: 2009-11-05 – Progetto GALSI, le proposte di iRS
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