Sit-in di iRS a Cagliari a favore dell’immediata scrittura del nuovo Statuto della Nazione sarda

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05 novembre 2007

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Al di là dell’esito del referendum, oggi si manifesta la prepotente necessità per la Nazione Sarda, di riscrivere il proprio Statuto, elevandolo al rango di Carta Costituzionale.

Se Eleonora d’Arborea aveva impiegato solamente 16 anni per riscrivere la Costituzione dello stato sardo, perchè aveva evidenziato la necessità di adattarla alle nuove esigenze della società di allora, oggi, le classi dirigenti dei partiti italiani, non riescono a riscrivere lo Statuto dopo 60 anni.

Gli indipendentisti europei hanno vinto le elezioni in Catalogna e in Scozia e oggi sono forza di governo in questi due paesi, nei quali si assiste ad un processo politico di riscrittura dell’assetto istituzionale in direzione dell’autoderminazione di questi popoli.

La Sardegna è in netto ritardo rispetto a queste realtà, benché non abbia alcunché da invidiare ad esse, ma continua ad essere ostaggio delle contrapposizioni delle succursali dei partiti italiani sul proprio territorio, che hanno mobilitato la società sarda in contrapposizioni che provengono da oltre Tirreno e che ad essa non appartengono.

Quella di riscrivere lo Statuto diventa oggi una necessità improrogabile per le donne e gli uomini della nazione sarda.

È necessario oggi più che mai uscire dalle nebbie di concetti vecchi come quelli di “autonomismo”, “federalismo” e “nazionalitarismo”, per approdare ad una elevazione effettiva della Sardegna dal misero status di regione autonoma dello stato italiano, a nazione compiuta che si autodetermina.

iRS presidierà il palazzo del consiglio regionale chiedendo che lo Statuto venga riscritto sulla base delle reali esigenza della Nazione Sarda: riconoscimento dello status di nazione, ufficialità della lingua sarda, sovranità sulla fiscalità, diritto all’autodeterminazione.

Il territorio della Nazione Sarda non può restare periferia dello stato italiano e trovarsi al di fuori delle dinamiche economiche che caratterizzano l’area mediterranea, nella quale l’Isola ha una centralità geografica, ma una marginalità politica.

Il territorio della Nazione Sarda non può essere stazione sperimentale di diseconomie imposte dallo stato italiano, che si esprimono attraverso servitù militari, progetti industriali che trasferiscono utili altrove e lasciano in Sardegna le briciole, e sopratutto servitù mentali.

RISCRIVIAMO LO STATUTO.
RIAPPROPRIAMOCI DELLA SOVRANITA’ SULLA NOSTRA TERRA
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Isgàrrica s’artìculu: 2007-11-05 – Sit-in di iRS a Cagliari per Statuto della Nazione

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www.agi.it

STATUTO: LUNEDI’ SIT-IN IRS SOTTO CONSIGLIO REGIONALE

(AGI) – Cagliari, 3 nov. – “Irs presidiera’ il palazzo del Consiglio regionale, chiedendo che lo Statuto venga riscritto sulla base delle reali esitenze della Nazione Sarda: riconoscimento dello status di nazione, ufficialita’ della lingua sarda, sovranita’ sulla fiscalita’, diritto all’autodeterminazione”. Con queste motivazioni Indipendentzia Repubrica dei Sardigna, il movimento indipendentista guidato da Gavino Sale, manifestera’ lunedi’ prossimo, 5 novembre, alle 10.30 davanti al palazzo del Consiglio regionale. “La Sardegna continua a essere ostaggio delle contrapposizioni delle succursali dei partiti italiani sul proprio territorio, che hanno mobilitato la societa’ sarda in contrapposizioni che provengono da oltre Tirreno e che ad essa non appartengono”.
“Il territorio della Nazione Sarda”, sostiene Irs, “non puo’ essere stazione sperimentale di diseconomie imposte dallo Stato italiano, che si esprimono attraverso servitu’ militari, progetti industriali che trasferiscono utili altrove e lasciano in Sardegna le bricione e soprattutto le servitu’ mentali”.(AGI)

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www.unionesarda.it

Sit-in dell’iRS: «La legge statutaria deve diventare la nuova carta costituzionale sarda»

Sit-in ieri mattina sotto i portici del palazzo del Consiglio regionale, in via Roma, degli indipendentisti dell’Irs -Indipendentzia Repubrica de Sardigna – che chiedono di riscrivere la legge statutaria per elevarla a «rango di carta costituzionale della nazione sarda».
Secondo il movimento guidato da Gavino Sale, è necessario più che mai «uscire subito dalle nebbie di concetti vecchi come quelli di autonomismo, federalismo e nazionalitarismo per elevare la Sardegna dal misero status di regione autonoma dello stato italiano a nazione compiuta che si autodetermina».
Secondo Gavino Sale, sono quattro i punti fondamentali su cui si dovrebbe basare la nuova carta costituzionale sarda. In primo luogo, è necessario passare dallo status di regione autonoma a quello di nazione, come è avvenuto in Irlanda, Catalogna e Scozia. La Sardegna, inoltre, si dovrà dotare del sardo come lingua ufficiale. In terzo luogo occorre acquisire potere sulla fiscalità per determinare le tasse sulla base delle esigenze della Sardegna. Il quarto punto indicato dal leader di Irs è il diritto alla autodeterminazione, per cui spetta solo ai sardi decidere se rimanere ancora con l’Italia o costituirsi in stato indipendente. Numerosi i simpatizzanti che hanno espresso la solidarietà ai rappresentanti dell’Irs, sotto i portici del Palazzo.
Una delegazione del movimento indipendentista è stata ricevuta ieri mattina dai consiglieri della commissione Autonomia, guidata da Orrù (Ds) e Pisu (Prc). È saltato, invece, l’incontro con il presidente dell’Assemblea, Giacomo Spissu, che ieri non era in città.

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