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Spot iRS 2006: la Cassa sarda delle entrate è già nel nostro programma elettorale
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Nel 2004 iRS denunciava che lo Stato italiano doveva alla Sardegna una cifra intorno ai 10 miliardi di euro. Tale dato risultava dagli studi della Fondazione Agnelli e da altre fonti ministeriali. In pratica lo Stato italiano non restituisce alla regione i sette decimi dell'IRPEF riscossa sull'Isola insieme a quote analoghe di altre imposte e IVA.
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In Sardegna esiste un'agenzia delle entrate, la Arase, che si occupa di accertamento tributario. Non riscuote direttamente le tasse. Secondo l'art. 9 dello Statuto, però, la regione può effettuare essa stessa la riscossione. La proposta di iRS è di trasformare l'ARASE in un ente di riscossione, in modo che il denaro rimanga in Sardegna.
Pagare le tasse in Sardegna significherebbe che allo Stato italiano, nella vigenza dell'attuale statuto, verrebbero girate le somme spettanti. Tuttavia, dato il credito vantato dalla Sardegna, tale versamento verrebbe trattenuto fino a copertura dell'ammontare complessivo maturato. Avremmo liquidità immediata per la nostra economia.
Già oggi, applicando l'attuale statuto regionale, la Sardegna sarebbe in grado di mettere in pratica la proposta di iRS. Non ci sarebbe alcuna violazione dell'ordinamento giuridico italiano. L'unico ostacolo è di natura politica e attiene all'incapacità della classe dirigente autonomista. La quale risponde a logiche e interessi distanti rispetto a quelli sardi.