Gli Italiani commemorano la loro Repubblica, i sardi aspettano di averne una

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02 giugno 2002

Gli Italiani commemorano la loro Repubblica, i sardi aspettano di averne una

Nello stesso giorno in cui gli Italiani commemorano la fondazione della loro Repubblica, il Popolo Sardo continua a subire un costante ed apparentemente invisibile assoggettamento.
Apparentemente invisibile perché a perpetrarlo non è una dittatura o un impero coloniale, bensì una Repubblica dell’Europaunita definita come “democratica”.
Ma purtroppo non basta una definizione tecnico-giuridica ad assicurare la democraticità di uno Stato. Non basta autoproclamarsi garanti e propugnatori di Diritti per essere tali.

La Repubblica Italiana che, ovviamente, accetta in principio il diritto all’autodeterminazione, principio costitutivo della democrazia, è pronta a negarlo qualora questo dovesse mettere in dubbio la sua unità.
Lo Stato Italiano da un lato taccia di regressività qualsiasi manifestazione che sia legata al sentimento di appartenenza alla Nazione Sarda, dall’altro ripropone ed enfatizza parate e feste che esaltino il sentimento patriottico italiano.
Evidentemente quello che non possiamo fare noi perché sarebbe umanamente, moralmente e politicamente aberrante può esser fatto da loro addirittura chiamando in causa forze armate della cui esistenza l’intera umanità vorrebbe un giorno fare a meno.

I fatti smentiscono la teoria secondo la quale le identità non avrebbero più valore e importanza. I fatti smentiscono la presunta democraticità dello Stato Italiano.
Ogni giorno la Sardegna e il suo Popolo sono costretti a lottare contro il potente attacco della Repubblica Italiana. Un attacco spietato che colpisce tutti gli aspetti dell’esistenza stessa della Nazione Sarda.

Colpita è la Lingua Sarda relegata in un’ufficiosità che la svilisce, la impoverisce e la ridicolizza svuotandola di qualsiasi utilità socio-culturale e quindi affidata ad un insegnamento sporadico in ambito familiare.
Colpita è la cultura sarda in tutte le sue manifestazioni, ridotta ormai a ridicolo e triste evento folcloristico.
Martoriato e depredato è il territorio. Le multinazionali della chimica, dello smaltimento di rifiuti tossici e non, dell’ecologismo, dell’estrazione di materie prime inquinano e sfigurano la nostra terra con la complicità e la collaborazione attiva del colonialismo italiano che si sovrappone sinergicamente all’autocolonialismo della classe politica sardo-unionista-federalista.
Colpita e censurata è la storia della Nazione e del Popolo sardo. L’ordinamento didattico italiano nasconde agli studenti sardi qualsiasi evento o personalità che possano suscitare in loro un’ombra di attaccamento alla propria Terra.
Lionora de s’Arborea, Marjane su IV, Zuanne Maria Angioy, Nenardu Alagon, i vari Sanna-Corda, Cillocco e Mundula, morti per la Repubblica Sarda agli inizi dell’Ottocento, Antoni Simon Mossa, solo per citarne alcuni, sono praticamente degli sconosciuti. E sconosciuto è il loro anelito di libertà.
Sconosciuto agli stessi Sardi che arrendendosi o lasciandosi andare al fatalismo o ai più biechi interessi hanno barattato la loro libertà per ridursi a mendicanti di servizi ed elargizioni assistenzialistiche dello Stato italiano.

Il tutto con la triste conseguenza di essere diventati in alcuni casi più italiani degli Italiani, vere e proprie caricature e marionette di identità e volontà altrui.
Ma fortunatamente e paradossalmente da queste feste si può anche trarre la lezione che è giusto e doveroso festeggiare l’acquisizione della libertà per il proprio Popolo: i Sardi che hanno ancora occhi per vedere, mente per intendere e cuore per sentire non possono non capire che anche a loro spetta di diritto e la possibilità un giorno, molto vicino, di festeggiare la loro repubblica e la loro libertà.

La Festa del 2 Giugno, come qualsiasi altro atto di dominio, si rivela per i dominatori uno spiacevole boomerang in quanto ci sprona a portare avanti sempre con maggiore coerenza la nostra lotta pacifica ma determinata per l’Indipendenza della nostra Nazione.

iRS indipendèntzia Repùbrica de Sardigna / Su Cuncordu
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Isgàrrica s’artìculu: 2002-06-02 – Gli Italiani commemorano la loro Repubblica
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