Lettera aperta a Giampaolo Pansa e Francesco Cossiga

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di Franciscu Pala

Omologare è una delle più infantili tendenze dell’uomo che spesso banalmente semplifica e non riesce a distinguere la complessità. Purtroppo questa superficialità d’analisi contagia anche chi avrebbe tutti gli strumenti esegetici per, con il buon vecchio metodo scientifico, analizzare un fatto, capirne le cause e valutarne le consequenziali finalità.
Nell’approccio all’azione degli indipendentisti sardi di iRS (Indipendèntzia Repùbrica de Sardigna) a Villa Certosa, le Forze dell’Ordine hanno dimostrato una grande correttezza nella gestione della vicenda e una razionale presa d’atto delle profonde motivazioni politiche e sociali di quell’atto nonviolento.
Tale capacità d’analisi non è invece patrimonio del dottor Pansa che dalle pagine de L’Espresso non ha saputo far altro, da autoreferenziale tutore dell’Ordine Costituito, che multare e demonizzare gli indipendentisti.

Eppure sarebbe bastato entrare in indipendentzia.net per non cadere nel robotico stereotipo da bar sport che mette forzatamente assieme realtà incompatibili come iRS e Lega Nord. Sarebbe bastato prendersi un minuto di riflessione per scoprire che questi beceri “separatisti” sardi hanno una progettualità politico-culturale e che le loro azioni sono dettate da gravi problemi sociali e politici che fortunatamente la maggioranza dei giornalisti sardi, italiani e mondiali ha saputo cogliere.
Sarà forse inutile tentare allora di parlare al dottor Pansa dell’inalienabile diritto all’autodeterminazione dei popoli, previsto dall’ONU e assente dalla nuova Costituzione europea. O anche del fatto che il territorio nazionale sardo ospita il 60% delle basi militari italiane, del fatto che nei pressi delle installazioni militari il tasso di malformazioni, leucemie e aborti spontanei è venti volte superiore alla media, del fatto che i sardi stanno riaffermando il loro diritto alla sovranità sul proprio territorio e sul proprio futuro o delle altre innumerevoli assurdità che il Popolo sardo è costretto a vivere da 150 anni di dominazione dello Stato italiano e dei suoi democratici compari nordatlantici.

Dal canto suo il Presidente emerito della Repubblica Italiana Cossiga ha pensato bene di commentare l’azione di Villa Certosa con una delle sue esternazioni pubblicata su Libero, dolendosi del fatto che “i manifestanti non hanno sparato e sequestrato alcuno” e affermando che “se uno voleva compiere un vero atto di protesta, doveva uccidere qualcuno”. Ogni commento è superfluo. Le mitologiche picconate ormai sembrano colpire gommapiuma.
Ci dispiace per l’illustre opinionista italiano e per l’ex Presidente degli italiani, gli indipendentisti di iRS non rientrano nel cliché indipendentista-bombarolo-nazionalista: sono gandhiani, progressisti, ecologisti e sardi. Troppo complicato?

Franciscu Pala
Assemblea Nazionale di iRS – Indipendèntzia Repùbrica de Sardigna

27/03/2005

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Isgàrrica s’artìculu: 2005-03-27 – Lettera aperta a Giampaolo Pansa e Francesco Cossiga

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