Cagliari, 26 settembre 2005, dalle ore 14 alle ore 15, sede di Viale Trento, 69. Per iRS erano presenti: Gavino Sale, Franciscu Sedda, Frantziscu Sanna, Juanneddu Sedda, Franciscu Pala.
In un’ora di intensa discussione i rappresentati del movimento indipendentista iRS e il Presidente della Regione Sardegna Renato Soru hanno discusso dello stato della nostra terra e del rapporto fra Sardegna e Stato italiano. L’occasione specifica dell’incontro sono i nuovi preoccupanti scenari riguardanti il tema delle servitù militari italiane e statunitensi in Sardegna.
Il Presidente della Regione ha aggiornato i rappresentati di iRS sulla situazione in corso e ha ribadito il suo intento a utilizzare gli strumenti in suo possesso per esercitare pressione sullo Stato e le sue decisioni, confermando però paradossalmente la sua “totale fedeltà allo Stato italiano e alla sua Costituzione”. Davanti alle contro-argomentazioni degli indipendentisti Renato Soru ha dovuto tuttavia ammettere l’effettiva mancanza di strumenti sostanziali da parte della Regione autonoma per poter contrastare e rigettare le decisioni definitive dello Stato italiano. Gli strumenti formali a disposizione dell’autonomia consentono infatti solo un rinvio e un guadagno di tempo ma devono inchinarsi davanti alle scelte ultime del consiglio dei ministri italiano. A questo proposito i rappresentati di iRS hanno ricordato al Presidente Soru la più chiara prova di tale assoluta mancanza di sovranità e potere di autodeterminazione: l’articolo 50, comma 2, dello Statuto di Autonomia della Regione Sardegna prevede che lo Stato possa rimuovere il presidente sardo se compie atti che possono ledere l'”interesse nazionale” italiano.
Renato Soru, mettendo a conoscenza degli indipendentisti nuove informazioni maturate a livello formale e informale, ha attestato che ci si trova in Sardegna in una delicatissima fase di transizione che può portare a esiti alternativi e contrastanti, fra possibilità di smantellamento o il rischio di presenza massive e irreversibili. Tutto ciò, dal punto di vista di iRS, apre alla possibilità e alla necessità di decise forme di intervento che aumentando l’intensità della pressione sullo Stato e sulla marina militare statunitense portino finalmente ad una smilitarizzazione del territorio nazionale sardo. Si tratta per iRS di forme di intervento radicali e nonviolente: le prassi e il ruolo politico che il nostro movimento indipendentista incarna ed esprime fin dalla sua nascita.
Sia iRS che Renato Soru hanno convenuto sulla necessità urgente di una “presa di coscienza” da parte delle collettività locali e della Sardegna intiera nel senso di una volontà di riappropriazione dei sardi sul proprio territorio.
L’atmosfera di franco confronto venutasi a creare durante l’incontro ha dato modo ai rappresentanti di iRS e a Renato Soru di superare il tema delle servitù militari per aprirsi ad una discussione più generale sui modi per rielaborare e rilanciare l’identità del popolo sardo a livello simbolico ed economico. Il dialogo, pur nella differenza fondamentale fra una prospettiva indipendentista e una autonomista, è stato un momento di reciproco aggiornamento sui progetti che le due parti intendono portare avanti. iRS in particolare ha potuto constatare un interesse del presidente Renato Soru per alcune iniziative tese a definire e manifestare con maggiore chiarezza lo status di Nazione della Sardegna.
Le parti si sono dunque lasciate in un clima cordiale, nutrito di rispetto ma anche di notevoli distanze, aperto a futuri sviluppi.
Ofìtziu de Imprenta de iRS
indipendèntzia Repùbrica de Sardigna
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Isgàrrica s’artìculu: 2005-09-26 – Incontro tra dirigenza di iRS e il Presidente Renato Soru
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