iRS ha annunciato nelle scorse settimane la sua candidatura a queste elezioni con l’intenzione di dar voce all’intelligenza e al sentimento indipendentista dei sardi e visibilità alle tematiche politiche, sociali ed economiche di maggiore urgenza per la nostra terra.
Da quel giorno il panorama della politica sarda ha dimostrato tutta la necessità della nostra presenza, l’unica capace di mettere la Sardegna e i sardi al centro del dibattito e al primo posto del proprio progetto politico.
È evidente infatti il lavoro continuo dei partiti unionisti nel deviare l’attenzione dei sardi dai grandi temi che iRS ha sollevato e continua a sollevare:
1) la trasformazione del misero statuto di autonomia regionale in una Carta della Nazione sarda che affermi tutti i nostri diritti, a partire da quello all’autodeterminazione nazionale;
2) il tema delle tasse che continuiamo a pagare all’Italia invece di istituire una nostra Cassa delle Entrate nonostante da anni non ci vengano resi i nostri soldi;
3) la costruzione di un solido mercato interno attraverso misure di defiscalizzazione per ciò che si produce in Sardegna, in modo da rilanciare la nostra capacità di generare beni di qualità e ricchezza reale;
4) la questione della smilitarizzazione e del risanamento ambientale, per garantire la salute dei cittadini sardi e la qualità della vita nel nostro territorio.
Dunque, noi diciamo basta al ping-pong narcotico fra Prodi e Berlusconi: noi non andiamo in ginocchio né a Roma né a Milano. Noi siamo rimasti qui, in piedi sulla nostra terra, a difenderla, a darle dignità e forza. Noi siamo gli unici che continuano a riportare l’attenzione sugli interessi dei sardi, gli unici che hanno un percorso alternativo allo stallo della politica autonomista che riesce soltanto a portare acqua ai politici italiani, che non a caso figurano al primo posto nelle loro liste: noi ci appelliamo alla Nazione sarda e chiediamo ai sardi di unirsi nel progetto di costruzione della nostra Repubblica indipendente, invitiamo le donne e gli uomini di questa terra a trovare il coraggio per unirsi in questo cammino, quello che ci porterà a celebrare entro pochi anni il referendum per l’autodeterminazione nazionale.
iRS sente chiara la sua responsabilità storica, in particolare in questo frangente, quello in cui il sardismo, il cuore dell’autonomismo, è collassato mettendo davanti agli occhi di tutti la vera anima dell’Autonomia. Non è semplice questione che riguarda un singolo partito, il Partito Sardo d’Azione, che potrà anche sopravvivere alle sue scelte: si tratta dello svelamento davanti agli occhi di tutti i sardi della mancanza di senso che abita la politica autonomista, una politica e un ceto politico che ha come unico interesse quello di riprodursi a spese dei sardi e della Sardegna, a spese del nostro diritto ad esistere come Nazione libera.
Se l’impianto teorico sardista è crollato nel momento stesso della fondazione di iRS, oggi crolla anche la residua legittimazione pubblica di chi non avendo un progetto ha come unico motivo di esistenza la scelta dello schieramento italiano in cui accasarsi di volta in volta. Privo di linea e privato di ogni spazio di manovra e agibilità politica, stretto com’è fra un vuoto discorso autonomista ormai sulla bocca di tutti e l’indipendentismo coerente e radicale di iRS, il sardismo implode e si porta appresso tutto il sistema politico sardo. È impossibile non constatare oggi che la retorica della sardità autonomista serve solo a coprire la continua svendita e umiliazione degli interessi economici e dei desideri di riscatto morale del popolo sardo.
Oggi più che mai chi vuol partecipare ad una Sardegna aperta, creativa, coraggiosa, capace di affermare se stessa e la propria dignità davanti al mondo non può che rifiutare la logica autonomista del compromesso e dell’opportunismo politico e materiale e schierarsi con l’indipendentismo, con iRS.
Per un’epoca che finisce un’altra incomincia. Inizia una nuova storia, e per scriverla bisogna avere il coraggio di essere Nazione.
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Isgàrrica s’artìculu: 2006-03-11 – Eletziones italianas. Conferenza stampa presentazione liste
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