Risposta di iRS al Capogruppo sardo DS Siro Marrocu sulla cessione delle aree minerarie

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15 giugno 2006

Il capogruppo dei Ds Siro Marrocu difende l’asta internazionale: «Basta con l’immobilismo, basta con i ragazzi del Sulcis costretti a fare i precari a Rimini. Questa vendita ben venga per fini turistici ed economici». Il leader della Quercia sollecita però che «i beni dismessi delle aree minerarie passino ai Comuni.

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Comunicato:
Il capogruppo dei Ds Siro Marroccu non può che difendere l’asta internazionale. È frutto dell’elaborazione politica del centrosinistra italiano in Sardegna, di cui è consolidata figura di spicco, e nel suo essere ha i suoi limiti.

Quel progetto di business internazionale non è frutto di un lavoro che parte dalle coscienze libere di una comunità, che conta poche decine di migliaia di abitanti, e che vuole fare dello sviluppo turistico ed economico un’opportunità liberamente accessibile a tutti i suoi componenti.

Marrocu difendendo un’asta internazionale di così ampia portata con l’espediente dei Sardi costretti a trovare all’estero un’opportunità di lavoro, sbaglia due volte: i ragazzi del Sulcis non solo meritano un’opportunità in Sardegna, ma meritano un’opportunità di crescita sociale, professionale ed economica. Non un’opportunità, l’ennesima, di essere la manodopera a basso costo dei grandi investitori.

L’arrivo dei gruppi internazionali non farà che portare altro precariato, perché sono queste le assurde regole in cui i Sardi sono invischiati, in un territorio che patisce disoccupazione infernale da decenni ed ora vede svenduto il territorio su cui avrebbe dovuto programmare e gestire uno sviluppo collettivo.

Se poi i ragazzi del Sulcis sono costretti a uscire dall’isola è anche perché hanno titoli di studio obsoleti, non spendibili in Sardegna (si pensi ad un diploma di perito industriale in Sardegna ai tempi d’oggi), ed ormai raramente spendibili anche in Italia.

Questi ragazzi devono essere educati, formati e istruiti adeguatamente, con programmi scolastici sardi, con strutture scolastiche riformate che indirizzino realmente la formazione verso campi di attività in linea con le aspettative e le esigenze del territorio.
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Isgàrrica s’artìculu: 2006-06-15 – Risposta di iRS al Capogruppo sardo DS Siro Marrocu
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