Economia: iRS sulle dichiarazioni di Letta. Rapporto Stato italiano – Nazione sarda

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25 luglio 2006

Ci si rende conto della gravità delle ammissioni dei rappresentanti dello Stato italiano? Quindici anni – quindici! – di diritti basici non rispettati, di soldi dei sardi sottratti indebitamente, di emergenza socio-economica provocata dallo Stato italiano. Come a dire che l’assassino confessa l’omicidio, che lo Stato ammette di essere la prima causa del nostro continuo stato di crisi.

Lo Stato italiano che da sempre viene invocato come il nostro salvatore, come colui che ci mantiene e senza il quale “non ce la possiamo fare”, senza il quale secondo molti non potremmo vivere, ammette di essere il nostro aguzzino. E cosa fanno i sardi per tutta risposta? Cosa fa questa finta classe dirigente (politici, sindacalisti, imprenditori, intellettuali) che per quanto cambi in apparenza continua a guidarci verso il patibolo? Cosa fa invece di indignarsi e affermare una nuova dignità, una vera voglia di autodeterminazione? Cosa fa invece di riflettere e constatare, finalmente, che la nostra miseria dipende proprio dallo Stato? Invece di prendere coscienza che la nostra miseria, e non la nostra salvezza, dipende dallo Stato e dalla complicità servile nei suoi confronti, gioisce. Gioisce per le nuove promesse: gioisce e ringrazia, come se quello che è successo e che è stato ammesso fosse normale. Come se in fondo la cosa che più conta è che alla fine, dopo tante frustate, arrivi un momento di tregua.

Possibile che si tratti solo di ingenuità? O non ci resta che scegliere fra una colpevole stupidità o un’ancor più colpevole complice malafede?

Per anni gli indipendentisti di iRS hanno sostenuto, dati alla mano, che il teorema secondo cui era lo Stato a darci da mangiare non solo era falso ma nascondeva una terribile realtà fatta di rapina e ingiustizia che ci spogliava di risorse fondamentali per la nostra esistenza. Oggi l’autonomismo sardo, mentre fa finta di nulla, ingoia in realtà l’amaro boccone: gli indipendentisti dicevano una sacrosanta verità ed è proprio lo Stato italiano a dar loro ragione.

E un’altra durissima verità è che da almeno quindici anni la nazione sarda vive e va avanti pur regalando i propri soldi a un’altra nazione, una nazione straniera. Il che ha una sola e incontrovertibile conseguenza: se fossimo indipendenti, con i nostri soldi e una classe dirigente che ha a cuore la nazione sarda, staremmo meglio. Molto meglio.

La Cassa Sarda delle Entrate è il primo e vero passo per affermare la propria autodeterminazione economica ed evitare di essere presi in giro, dall’Italia e dall’autonomismo, per altri quindici anni.
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Isgàrrica s’artìculu: 2006-07-25 – Economia. iRS sulle dichiarazioni di Letta
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