17 luglio 2006
Comunicato diramato da iRS per commentare le notizie che vedrebbero lo Stato italiano impugnare e negare la possibilità di svolgimento della Consulta per la riscrittura dello Statuto sardo.
Basta con le utopie, è tempo di essere realisti,
Voltiamoci una buona volta, e guardiamo in faccia la realtà. Lo Stato italiano di centrosinistra, non diversamente da ciò che avrebbe fatto il centrodestra, impugna la Consulta per la riscrittura dello Statuto sardo.
Non basta all’Italia che la Consulta – che non è nemmeno un’assemblea costituente né un organo decisionale, ma di pura consulenza – nasca sotto tutti gli auspici della fedeltà unionista. Il solo fatto che si nomini una generica “sovranità” mette i brividi agli italiani, i quali sanno bene che la sovranità, quando esiste, spetta agli Stati indipendenti e non a delle misere e succubi Regioni Autonome. Lo sa bene lo Stato, tanto che manda a dire che la parola “autonomia” andrebbe bene mentre “sovranità” proprio no.
E dunque, ammettiamolo a noi stessi: l’autonomia è una trappola e il federalismo Sardegna-Italia è impossibile.
Lo Stato italiano non accetterà mai che dentro di sé vivano due nazioni, l’Italia e la Sardegna; l’Italia non accetterà mai di rinunciare alla sovranità su una terra, la Sardegna, che considera sua; l’Italia non accetterà mai di mettere in discussione il suo dominio sulla Sardegna finché i sardi si comporteranno come burattini, continuando a sventolare tricolori, agendo e pensando da italiani; l’Italia non accetterà mai che la Sardegna si definisca Nazione e che i sardi siano sovrani sulla propria terra.
O meglio, lo accetterà – eccome lo dovrà accettare! – quando smetteremo di vivere nel mondo delle menzogne storiche, delle illusioni autonomiste, delle utopie federaliste. Lo dovrà accettare quando diventeremo realisti, quando riprenderemo contatto con la realtà, e sceglieremo di prenderci l’unica cosa che ci spetta: l’indipendenza nazionale.
Qualsiasi affermazione di sovranità dei sardi sulla Sardegna non potrà che avverarsi fuori dall’Italia, diventando una Repubblica indipendente. In tutti gli altri casi dovremo rinunciare ad essere sovrani, a decidere noi le nostre regole. In queste condizioni, al massimo, lo Stato italiano ci concederà controvoglia di fare questa Consulta, di parlare persino di una fumosa sovranità, ma chiederà e otterrà in cambio dall’attuale classe dirigente unionista una totale fedeltà di fatto alla Nazione italiana e al suo strapotere sui sardi e la Sardegna.
Insomma, con fine eleganza, ci lasceranno la sovranità di essere noi i nostri stessi carnefici. Come già è avvenuto con l’autonomia.
A meno che non si trovino davanti un popolo con gli occhi aperti, la mente lucida e coraggio da vendere. Per questo popolo e con questo popolo si battono gli indipendentisti di iRS – indipendèntzia Repùbrica de Sardigna.
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Isgàrrica s’artìculu: 2006-07-17 – iRS su impugnazione Consulta per nuovo Statuto
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