26 settembre 2006
Se il governo italiano di centrosinistra, che aveva precocemente alzato la voce contro il popolo sardo e la sovranità dei sardi, aveva bisogno di una risposta forte ieri una l’ha avuta: “No alla Consulta, abbiamo altro a cui pensare!”
E ha trovato così un inaspettato alleato nel centrodestra sardo-italico, guidato dall’impareggiabile e redivivo Beppe Pisanu.
That’s unionism, baby! Est s’unionismu, pitzinna! È l’unionismo, ragazza! È fatto così, da qualunque parte provenga la sostanza non muta: nulla si inizi perché nulla cambi. Che si continui pure con uno Statuto sardo scritto dal parlamento italiano nel 1948.
Ad Eleonora d’Arborea bastavano sedici anni per aggiornare la Carta de Logu promulgata da suo padre Mariano IV: diceva la giudicessa che i tempi e gli uomini erano troppo cambiati in quel breve spazio di tempo. Ora, ora che non siamo nemmeno davanti alla riscrittura di una Costituzione ma di un misero Statuto, ora che tutti si riempiono la bocca di globalizzazione e di mutamenti rapidi ed epocali, non è ancora tempo per mettere in discussione uno Statuto che ha sessant’anni.
E non è questione di strumento: è che non si crede nella priorità di questa operazione, non si crede che sia un passaggio decisivo per la Sardegna riscrivere le proprie regole e ridefinire la sua identità e la sua posizione di fronte allo Stato.
E soprattutto, con un grande sospiro di sollievo trasversale, si evita che si apra uno spazio politico in cui possano maturare quelle voci più libere che davanti alla boria e all’ignoranza dello Stato italiano avevano almeno timidamente iniziato a parlare di “Nazione sarda”.
La partita non è del tutto chiusa, è vero. Ma oggi più che ieri, chi crede che la Sardegna possa e debba fare un passo avanti, iniziando a ragionare ed agire da Nazione, sa che dell’unionismo c’è da aspettarsi ben poco. È anche per questo che esiste iRS, che si fida solo dei sardi, della loro capacità di prendere coscienza e tornare ad essere liberi protagonisti del proprio futuro: that’s indipendentism!
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Isgàrrica s’artìculu: 2006-09-26 – iRS, l’unionismo e la Consulta
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