19 settembre 2006
Dopo la recente introduzione, da parte di Trenitalia , del nuovo materiale rotabile sulla tratta Cagliari Sassari, iRS-indipendentzia Repubrica de Sardigna non può che constatare che ci si trova di fronte all’ennesima beffa.
Presentato come una grande innovazione tecnologica da parte della compagnia ferroviaria italiana, il treno denominato “minuetto” altro non è che un malcelato specchietto per le allodole, peccato però che i sardi non siano allodole e il nuovo tempo di percorrenza dichiarato di 2 ore e 59 minuti, (il vecchio era di 3 ore e 20 minuti), è ben lontano dal rendere “innovativo” l’uso del treno su tale tratta. Se si pensa che il collegamento tra le due principali città italiane, Roma e Milano, distanti tra loro più di 600 chilometri, viene effettuata in 4 ore e 30 minuti e con treni Eurostar (quindi ben più confortevoli di quelli circolanti in Sardegna), appare evidente che le circa tre ore necessarie per collegare le due principali città sarde, che distano tra loro poco più di 200 chilometri, sono un’enormità, inoltre i venti minuti in meno rispetto al vecchio tempo di percorrenza non sono affatto attribuibili alla maggior velocità dei nuovi treni, ma solamente alla riduzione delle fermate intermedie. Dopotutto non ci si poteva aspettare alcunché da un budget di spesa di appena 3,7 milioni di euro.
Eppure i trasporti sono essenziali per un popolo, la mancanza o l’inefficienza di un sistema di comunicazione interno (ferrovie, strade, autostrade, autobus, aerei) contribuisce alla disunità politica nazionale, crea separazione, isola le coscienze e crea conflitto sociale: la realtà dei sardi. Viene da chiedersi se sia davvero così assurdo pensare in termini innovativi, da Repubblica indipendente, vale a dire affrontando una grande battaglia per riavere i soldi dei sardi che lo Stato italiano indebitamente trattiene da quindici anni e vincolarli immediatamente ad un nostro progetto complessivo di ammodernamento della rete dei trasporti, senza aspettare che a risolverli sia chi ammette che la Sardegna è stata abbandonata ad un cronico – e probabilmente meditato, volontario – ritardo anche in questo campo.
Agli indiani d’America offrivano perline colorate in cambio della loro terra, ai politici sardi basta molto di meno: eliminare qualche fermata.
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Isgàrrica s’artìculu: 2006-09-19 – Trasporti, iRS sulle nuove tratte Cagliari-Sassari
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