Franciscu Sedda presenta il suo nuovo saggio La vera storia della bandiera dei sardi (Condaghes, Collana “Pósidos”, 18 euro). L’appuntamento con i lettori sassaresi, organizzato dalla Libreria Internazionale Koinè, dalla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Sassari e dal gruppo consiliare provinciale dell’iRS, è fissato per venerdì 26 ottobre, alle ore 17,30 nella sala Angioy di Palazzo Sciuti.
Interverranno Aldo Maria Morace, Pietrino Soddu, Gavino Sale e Alessandro Soddu.
Il nuovo lavoro del semiologo scrittore carlofortino è una ricostruzione storica, semiotica e politica della bandiere che hanno segnato le vicende dei sardi. In particolare emerge potente l’incontro e lo scontro fra due simboli: l’Albero deradicato – divenuto nel medioevo bandiera della nazione sarda – e i Quattro mori – arrivati con gli aragonesi e divenuti attuale simbolo della Regione Sardegna. Il saggio cerca dunque di fare chiarezza sulle vicende della bandiera, disegnando nello stesso tempo un quadro di insieme sulla millenaria storia della nostra Isola nel contesto del Mediterraneo. Più in profondità cerca di analizzare i mutamenti di valore e significato dei simboli, aprendo la riflessione storica sul senso di appartenenza e l’identificazione politica che ogni simbolo ispira e propone.
Una lettura ricca e stimolante per tutti, sardi e non, incuriositi dalla bandiera e dalla sua storia, e che vogliono sapere cosa c’è dietro: quali decisioni hanno portato ad adottare quel simbolo e non un altro? Quali conflitti, lacerazioni, contraddizioni e quale senso di identità hanno spinto l’azione degli uomini e del passato?
«Qual è la bandiera dei sardi? E soprattutto, “i sardi”, chi sono? Chi sono stati? Chi vogliono essere? Non si tratta di domande ovvie, non si tratta di risposte scontate. …Seguire questa narrazione, che è ricerca rigorosa e racconto denso di ritmo, significa lanciarsi in una galoppata intellettuale ed emotiva. …Seguire questa storia significa immergersi in un groviglio di progetti e casualità, di guerre reali e lotte simboliche, di eventi materiali e desideri umani: ma soprattutto di ingiustizie e svelamenti, di non senso e senso. Si tratta di una storia a volte folle, altre volte esaltante, sempre profondamente intensa.
Il lettore non sardo vi troverà una Sardegna fuori dagli schemi, il lettore sardo vi troverà se stesso messo in causa e in gioco. Perché di questo si parla indagando simboli e bandiere: delle forme della nostra appartenenza, delle definizioni di noi stessi che motivano ciò che sentiamo e crediamo di essere, delle identificazioni che ispirano le nostre azioni».
Franciscu Sedda (1976), studioso di semiotica delle culture, è docente presso le università di Roma “Tor Vergata” e “La Sapienza” di Roma e l’Ateneo di Sassari.
La tesi, Tradurre la tradizione, ha ottenuto nel 2002 il “Premio Sandra Cavicchioli”, presieduto da Umberto Eco. Oltre a numerosi saggi dedicati alla semiotica della cultura, pubblicati in libri e riviste, è autore del libro Tradurre la tradizione. Sardegna: su ballu, i corpi, la cultura (Roma, Meltemi, 2003), e curatore del volume Glocal. Sul presente a venire (Roma, Sossella, 2004) che ospita saggi di autori di livello internazionale sulle dinamiche che spingono il mondo al di là della globalizzazione.
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Isgàrrica s’artìculu: 2007-10-26 – F.Sedda presenta La vera storia della Bandiera dei Sardi
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