Aziende Agricole. Donne vendute all’asta? iRS presenta il comitato spontaneo “TerraLìbera”

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20 ottobre 2008

Nel corso di una conferenza stampa, tenutasi a Cagliari il 17 Ottobre 2008, iRS ha presentato il comitato spontaneo “TerraLìbera”.

Vertenza aziende agricole: Le illegalità e le donne escluse da ogni diritto di proprietà nel mondo agricolo
La conferenza stampa ha affrontato il tema delle gravi illegalità e dell’esclusione delle donne da ogni diritto di proprietà nel mondo agricolo. Sono intervenuti la responsabile del comitato spontaneo Terra Lìbera Bettina Pitzurra, le tre donne che con lo sciopero della fame hanno dato il via all’occupazione del comune di Decimoputzu, Rosalba Desogus con il suo caso limite, donne rappresentanti di comitati, associazioni culturali.
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Isgàrrica s’artìculu: 2008-10-20 – Aziende Agricole. Donne vendute all’asta
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L’UNIONE SARDA | 18.10.2008 | di Mariangela LAMPIS

LE AZIENDE AGRICOLE VENDUTE ALL’ASTA?
“PROCEDURA ILLEGALE”

Non hanno mai firmato un mutuo ma si vedono strappare anche la loro quota di proprietà, trascinate nel baratro delle vendite all’asta.
«Non solo un’ingiustizia ma un’illegalità». Ha dato voce alla disperazione delle donne coinvolte nella vertenza dei debiti agricoli Bettina Pitzurra, rappresentante di iRS responsabile del comitato spontaneo “TerraLìbera”, ieri mattina, nella sede cagliaritana del movimento indipendentista.

Ma, soprattutto, denunciato i casi-limite di una vicenda, «legata non solo alla legge 44 del 1988, che ha toccato il culmine dell’intollerabile». Attorno a lei, alcune delle promotrici della mobilitazione di Decimoputzu che avevano dato il via all’occupazione del Municipio con lo sciopero della fame, determinate a non lasciare casa e terreni e fare chiarezza su quella che ritengono una vera ingiustizia. «Sono decine e decine le donne che non hanno mai firmato nulla ma che si trovano a fare ugualmente i conti con le procedure esecutive, che hanno colpito anche la loro proprietà in comunione dei beni. Si vedono così portar via anche il 50 per cento dei possedimenti».

In questa situazione, oltre a tante donne della Provincia di Cagliari, si è trovata Rosalba Desogus, di Cortoghiana. Firmatario unico di un mutuo richiesto nell’88 era stato il marito e lei ha appreso della procedura a suo danno solo nel momento in cui l’azienda è stata messa all’asta.
Un salto indietro nel tempo di otto secoli, secondo Bettina Pitzurra, che parla di «violazione gravissima dell’articolo 180 del Codice civile. Il comma 2 prevede infatti che la stipula dei contratti con cui si concedono e acquistano diritti personali e la rappresentanza in giudizio per le relative azioni spettino a entrambi i coniugi». Per la rappresentante di iRS, alla luce di questo, «le vendite in corso al Tribunale ordinario di Cagliari riferite ai pignoramenti delle proprietà degli agricoltori, sono cariche di vizi formali e sostanziali, regolarmente ignorati. Anche gli avvocati, inoltre, non si sono mossi bene». Non solo. «È accaduto che non si sia tenuto conto del cambio di destinazione d’uso di una proprietà, che da agricola è diventata edificabile. In pratica, un errore giudiziario, subito ancora una volta dai coniugi Desogus».

L’azienda, spiegano le promotrici del Comitato, «è stata aggiudicata all’incanto nel maggio 2005 per 153 mila euro ma, nell’aprile del 2006, il giudice dell’esecuzione ha trasferito all’aggiudicatario una proprietà diversa. Nel febbraio 2006, infatti, il Puc aveva cambiato la sua destinazione urbanistica, non più agricola».

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ANSA | 17-10-20098 | Paolo VACCA

AGRICOLTURA: SARDEGNA
iRS,GRAVI VIOLAZIONI A DANNO PIGNORATI

Il Comitato Terra Libera di indipendèntzia Repùbrica de Sardigna denuncia gravi violazioni di legge, formali e sostanziali ”che vengono regolarmente ignorate”, nelle procedure giudiziarie del Tribunale di Cagliari nella vendita all’asta delle aziende agricole pignorate per i debiti contratti da decine di agricoltori. La vicenda e’ legata alle agevolazioni per la contrazione di mutui fissate per legge dalla Regione nel 1988 ma poi bocciate dall’Unione europea.

La responsabile della ”Regione di Cagliari” di iRS, Bettina Pitzurra, ha denunciato in una conferenza stampa, insieme con diverse donne di Decimoputzu e di altri paesi dell’isola che si ritengono vittime di un ingiusto esproprio, la violazione dell’articolo 180 del Codice Civile.

Si tratta dell’obbligo di firma congiunta di marito e moglie, in regime di comunione dei beni, in questo caso per la stipula dei contratti di mutuo; firma che molte donne non hanno mai apposto, ma nonostante questo si sono viste pignorare la quota del bene di proprieta’ esclusiva. Sul fatto che nessun avvocato abbia mai fatto rilevare il vizio denunciato, la Pitzurra ha detto: ”E’ difficile avere il coraggio di andare contro le banche”. Ora, iRS avra’ a disposizione dei legali che affronteranno la materia, mentre le protagoniste di questa vicenda ribadiscono che ”non abbandoneranno mai le loro terre”.

E’ particolare la posizione di Rosalba e Luigi Desogus. La loro azienda e’ stata venduta all’asta a prezzo ”stracciato”, 153.000 euro, nonostante prima del trasferimento all’acquirente la proprieta’ avesse parzialmente subito una modifica di destinazione d’uso, da agricolo a edificabile, con conseguente aumento di valore. Il giudice dell’Esecuzione, secondo iRS, non ha garantito ai Desogus le condizioni di mercato piu’ favorevoli.

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SARDEGNA OGGI | 17-10-2008

DEBITI AGRICOLTURA: DENUNCIA DI iRS

Un’impresa agricola
Il Comitato Terra Libera di Indipendentzia Repubrica de Sardegna denuncia gravi violazioni di legge, formali e sostanziali “che vengono regolarmente ignorate”, nelle procedure giudiziarie del Tribunale di Cagliari nella vendita all’asta delle aziende agricole pignorate per i debiti contratti da decine di agricoltori. La vicenda è legata alle agevolazioni per la contrazione di mutui fissate per legge dalla Regione nel 1988 ma poi bocciate dall’Unione europea.

CAGLIARI – La responsabile della “Regione di Cagliari” di Irs, Bettina Pitzurra, ha denunciato, insieme con diverse donne di Decimoputzu e di altri paesi dell’isola che si ritengono vittime di un ingiusto esproprio, la presunta violazione dell’articolo 180 del Codice Civile. Si tratta dell’obbligo di firma congiunta di marito e moglie, in regime di comunione dei beni, in questo caso per la stipula dei contratti di mutuo; firma che molte donne dicono di non aver mai apposto, ma nonostante questo si sarebbero viste pignorare la quota del bene di proprietà esclusiva.

Sul fatto che nessun avvocato abbia mai fatto rilevare il vizio denunciato, la Pitzurra ha detto: “E’ difficile avere il coraggio di andare contro le banche”. Ora, Irs avrà a disposizione dei legali che affronteranno la materia, mentre le protagoniste di questa vicenda ribadiscono che “non abbandoneranno mai le loro terre”.

E’ particolare la posizione di Rosalba e Luigi Desogus. La loro azienda è stata venduta all’asta a prezzo “stracciato”, 153.000 euro, nonostante prima del trasferimento all’acquirente la proprietà avesse parzialmente subito una modifica di destinazione d’uso, da agricolo a edificabile, con conseguente aumento di valore.

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