Social Card, utili per le banche. Lo Stato Italiano aiuta le banche. iRS sostiene chi ne è vessato

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05/12/2008

Ancora una volta i partiti italiani ci fanno capire quanto sia urgente ottenere la nostra indipendenza. Non solo questioni di carattere culturale, storico, linguistico ma una vera carenza di diritti di cittadinanza, anche di tipo economico, spingono in tal senso. A chi dice che non conviene correre la strada dell’indipendenza perché “non abbiamo le risorse”, l’Italia dà una risposta abbastanza chiara, sottraendo denaro direttamente dalle tasche dei cittadini, con abilità degna di un borseggiatore.

Il Governo Italiano ha inventato la SocialCard. Una elemosina (ma che, purtroppo, fa comodo a tanti) distribuita alle categorie socialmente più deboli, che però nasconde i reali obiettivi della politica italiana.

40 Euro mensili, per un totale di 480 Euro annui destinati a 1’200’000 poveri. Un totale di 576 milioni di Euro distribuiti a chi ha bisogno. Numeri che fanno impressione e che, nelle intenzioni, potrebbero anche dare un piccolo sostegno alla crescita economica, incentivando un se pur minimo aumento dei consumi.

Ma perché sotto forma di card, anzi di “SocialCard”? Perché non aggiungerli direttamente alla pensione, evitando file interminabili e moduli da compilare? Perché utilizzare una Card che ha un costo di produzione di circa 0.50 euro, spendendone quindi almeno 600mila, per un oggetto in fin dei conti superfluo? Perché una SocialCard con impressi sopra i marchi PosteItaliane e MasterCard? Niente di meno che una vera Carta di Credito prepagata (non nominale, per altro, quindi difficile anche stabilire chi la usa realmente).

Ogni volta che una carta di credito viene utilizzata presso un’attività commerciale, il titolare di quest’ultima deve cedere alle banche una percentuale della transazione, percentuale che può arrivare al 3,5%, rimettendocela dal proprio guadagno.
Questo vuol dire che di quei 576 milioni di Euro, circa 12 milioni andranno ad arricchire chi ricco lo è già.
Hanno nascosto una manovra a favore delle banche dietro un provvedimento a favore dei poveri. Facendolo pagare ai cittadini.

Ma nessuno ha sollevato il problema. L’attuale opposizione invece si indigna per l’IVA sulle televisioni a pagamento, un bene non certo di primaria necessità. Mentre il governo toglie la possibilità di investire in energia pulita, l’opposizione si preoccupa delle partite di calcio.

iRS è al fianco degli agricoltori oppressi dalle banche, l’Italia è al fianco delle banche!
I partiti italiani? Lasciali perdere.

Cristiano Seddone
Esponente iRS-Nùgoro

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Isgàrrica s’artìculu: 2008-12-05 – Social Card, utili per le banche

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