Cara Europa,
sei una comunità di culture, lingue, popoli e nazioni diverse tra loro unite nella costruzione di uno spazio politico di pace, democrazia e benessere.
Noi sardi, nostro malgrado, siamo esclusi dal tuo Parlamento perché il sistema elettorale italiano prevede un collegio Sardegna-Sicilia che ci impedisce di eleggere nostri rappresentanti nell’istituzione che decide su aspetti fondamentali della nostra vita quotidiana.
È l’ennesimo frutto avvelenato dell’autonomismo e di una classe dirigente isolana che, nonostante le belle parole, non ha scandalosamente saputo né voluto agire per dare alla nazione sarda almeno una parte della rappresentanza europea che le spetta.
I partiti italiani ci invitano nuovamente ad andare a votare per persone che nel tuo Parlamento non andranno di certo a fare gli interessi della Sardegna.
Io non credo sia giusto. Non voterò ancora un politico che non mi rappresenterà, ma non mi astengo.
Preferisco inserire questa Lettera nella scheda elettorale per denunciare l’insopportabile assenza sarda dal Parlamento Europeo.
Preferisco far sentire la mia voce e agire affinché la Sardegna possa costruire la propria sovranità e possa eleggere 7 europarlamentari, così come fanno nazioni indipendenti come Malta o Cipro che tra l’altro sono isole molto più piccole di noi.
Cara Europa, spero che questa lettera ti arrivi e spero che tanti altri sardi, residenti in Sardegna o disterrati, facciano come me e sappiano riconoscere chi fa veramente i loro interessi.
_
_
Isgàrrica s’artìculu: 2009-04-06 – Elezioni Europee, ”Lettera all’Europa, vorrei ma non posso”
_
Isgàrrica su file “Lettera_allEuropa.pdf”
_