Antoni Flore: Il nostro sviluppo passa per la cultura

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Pubblichiamo il testo dell’ intervista rilasciata dal coordinatore del TzdA Iscanu, Antoni Flore, a l’ Unione Sarda in merito al tema “giovani politici”.

Giovani politici.

L’ iRS

Antoni Flore: «Il nostro sviluppo passa per la cultura»

Venerdì 12 novembre 2010

Antoni Flore è di Scano Montiferro, ha 27 anni e sta per laurearsi in Scienze politiche. La sua adesione all’Irs è recente ed è stato scelto per rappresentare l’ala giovanile.

Cosa la appassiona della politica?

«Non ho aspirazioni di fare carriera. Il mio è un indipendentismo nato dalle storie di ribelli e banditi raccontate da mio nonno, un patrimonio che costituisce l’identità sarda».

Che attrattiva ha l’Irs oggi sui giovani?

«C’è una forte incongruenza tra gli obiettivi dei partiti nazionali, che predicano il bene per la Sardegna ma hanno i piedi piantati a Roma, e il popolo sardo. Per noi è essenziale liberare la sardità».

Che rapporto c’è tra fondatori e giovani del partito?

«Una sinergia fantastica. Stiamo lavorando insieme per dare credibilità all’indipendentismo».

Che significato ha l’exploit alle ultime Provinciali?

«La nostra freschezza, novità e ricchezza di contenuti sono stati vincenti. La gente ha capito che la nostra è una missione. Ora non dobbiamo commettere gli stessi errori del Psd’Az».

Oristano è pronta per il cambio di mentalità?

«È già cambiata. Siamo un popolo emozionale, che da il cuore ma non va deluso. Questo è l’ultimo treno per l’indipendenza».

Interventi urgenti da fare in città e provincia.

«Viabilità e infrastrutture. Aeroporto e porto. Ma non si può nemmeno pensare di fare qualcosa se il documento di finanza pubblica nazionale assegna 30 miliardi in tutta Italia meno che in Sardegna. Non abbiamo soldi perché dal 2004 lo Stato ci deve 10 miliardi dei sette decimi Irpef».

Dove puntare per il futuro di Oristano?

«Sul turismo, ma è inutile svilupparlo sulla falsa riga di quello stile Romagna. Lo sviluppo passa per la cultura e il nostro è un sapere millenario».

Errori e difetti della politica provinciale.

«Siamo vittime della creazione di un’enclave politica quasi nobiliare. C’è l’autoperpetrazione di una classe distante dalla gente, barrosa e autoreferenziale».

Promesse elettorali disattese: perché?

«È una questione di responsabilità percepita. Noi per ora abbiamo promesso una cosa piccola, un albero ogni 10 voti. A novembre li pianteremo».

Che idea ha di Oristano?

«Quando passeggi per queste vie ti viene in mente solo che è tutto “troppo poco”. Si merita il capoluogo solo per aspetti storici ma ora lascia troppo a desiderare e rischia di diventare un anonimo borgo di provincia».

CATERINA COSSU

Ufìtziu de Imprenta iRS Aristanis

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