Grande successo ieri sera per l’incontro promosso da iRS – indipendèntzia Repùbrica de Sardigna a Erula nei locali della discoteca “Il Veliero”. La presenza di circa un centinaio tra semplici curiosi, simpatizzanti e attivisti del movimento conferma il forte radicamento del movimento in tutto il territorio dell’Anglona.
L’assemblea è stata aperta dall’intervento di Mario Satta, sindaco indipendentista di Perfugas, che ha ricordato la recente inondazione che ha colpito i territori dei comuni di Santa Maria Coghinas e Viddalba sottolineando le responsabilità dell’Enel che gestisce la diga del Coghinas. Il primo cittadino ha anche ripercorso la vicende che hanno portato iRS alla vittoria delle elezioni comunali.
Interamente incentrato sulla “questione eolica” è stato invece il discorso di Rino Piredda di iRS Tula, centro a pochi chilometri da Erula che ne condivide la presenza di estesi parchi eolici. Partendo dall’incisivo paragone tra l’energia eolica e il petrolio, è risultato gioco facile dimostrare come la reale rendita di questi impianti sia sempre stata sottostimata dagli amministratori sardi che ne hanno consentito l’installazione nei propri territori comunali in cambio di royalties insignificanti.
La serata è proseguita con un breve ma incisivo intervento di Andrea Faedda, responsabile cittadino di Sassari, che ha sfatato il mito dell’”isola lontana” sottolineando come debbano essere i sardi a raccontare a loro stessi la loro situazione senza mediazioni.
Germano Marras, attivista di iRS Anglona e vice-sindaco di Perfugas, ha invece ricordato altri cavalli di battaglia del movimento come la vertenza entrate, la drammatica situazione delle oltre sessantamila aziende sarde legate ad equitalia e infine la discutibile gestione dell’acqua portata avanti da Abbanoa.
La chiusura dell’interessante serata è toccata come di consueto a Gavino Sale, presidente di iRS, che con un discorso di ampio respiro ha invitato i molti giovani presenti ad essere partecipi del loro futuro evitando di continuare a sostenere una classe politica perennemente ricattata e incapace di agire per il bene dei sardi. Sale ha ricordato che Il saccheggio del territorio della nazione sarda non avviene soltanto attraverso lo sfruttamento dell’energia eolica, ma anche con l’inquinamento da parte dell’e-on e della syndial di Porto Torres e del gruppo Moratti operante a Sarroch, o ancora con i continui esperimenti militari legati al poligono di Quirra. Una soluzione per sconfiggere la rassegnazione dei sardi e permettere la nascita di alternative valide può essere quella dei comitati di base che si stanno formando un po’ in tutta la Sardegna, laddove ci sono situazioni di pericolo.