“Dopo un periodo di riflessione ho valutato che fosse davvero un esigenza per Cagliari che gli indipendentisti incominciassero ad assumersi le responsabilità, rispetto a un progetto futuro per la nostra città”.
Ha aperto così la conferenza organizzata per la sua candidatura a concorrere per la carica di sindaco di Cagliari, Claudia Zuncheddu rappresentante delle liste indipendentiste, ambientaliste e progressiste che la sosterranno per le elezioni amministrative del 15 e 16 Maggio prossimo.
Risollevare Cagliari dal degrado economico-sociale, legato all’abbandono e a scelte di sviluppo economico inadeguate rispetto alla sua reale vocazione, sarà la missione primaria dell’esponente indipendentista. La disoccupazione, la precarietà, l’illegalità, il diritto alla cultura sono le battaglie che hanno incoraggiato i diversi movimenti ad unirsi a sostegno di Claudia Zuncheddu, ma anche temi specifici come il caso Equitalia, Tuvixeddu, il nucleare e altri ancora. “Ci sono problemi nazionali che riguardano tutti i sardi, al di la dello schieramento, che siano o no indipendentisti” come dichiara Bustianu Cumpostu.
A sostegno di Claudia Zuncheddu sono presenti: iRS, Sardigna Natzione, Par.i.s. (Malu Entu), A Manca pro s’indipendéntzia, Unidade indipendentista, Riprendiamoci Cagliari, Indipendentistas (fuoriusciti Rossomori).
Gavino Sale spalanca le porte alla società civile: “l’appello che noi lanciamo con l’unità di tutti i movimenti indipendentisti, è un appello anche a tutti i circoli progressisti che sono nella città, a tutte le forze ambientaliste, al mondo femminile. È necessaria, in questa fase di urgenza, mettere da parte velleità e settarismi di ogni genere e creare questa unione stabile. Cagliari è la capitale della Sardegna e di tutti i sardi, non la tana di potenti lobby che controllano la città e mortificano il territorio sardo”.
A chi chiede se la candidatura di Claudia Zuncheddu non sia solo un modo per misurarsi con gli esponenti del centro sinistra, risponde: “la mia candidatura non nasce contro nessuno, nasce a favore di un progetto, questa è un’interpretazione più ampia della democrazia”.
La cattiva amministrazione della città in tutti questi anni ha creato disaffezione alla politica, facendoci registrare percentuali bassissime di partecipazione dei cittadini alla produzione politica e di affluenza alle urne, “siamo per una democrazia partecipativa” dichiara Claudia Zuncheddu “vogliamo che la gente torni ad essere centro di elaborazione e di proposta politica. Cagliari è la capitale della nazione sarda e se Cagliari sta male, la Sardegna non può star bene”.