iRS sulle operazioni di guerra in Libia ed il coinvolgimento isolano nella logistica militare.
iRS indipendentzia Repùbrica de Sardigna, in riferimento al recente e complesso aprirsi e scatenarsi della questione libica, tiene a ribadire il suo essere movimento che ha come principi fondanti e fondamentali quelli legati alla non violenza ed al non nazionalismo, base imprescindibile su cui costruire e poggiare le relazioni con gli altri popoli e le altre nazioni. Alla luce di quanto accaduto, delle decisioni prese a livello italiano ed internazionale, delle posizioni stesse espresse dall’Italia sulla guerra in Libia, iRS sottolinea che, ancora una volta, la Sardegna è sfruttata ed utilizzata dall’Italia stessa e dagli stati che la accompagnano in questa azione militare come una colonia, colonia di cui disporre su uno scacchiere europeo e mondiale sul quale pesano i giochi delle diplomazie e nel quale spesso si decidono e scatenano le guerre.
La cooperazione pacifica tra le nazioni del Mediterraneo è un principio guida irrinunciabile per una qualsiasi azione di politica internazionale. iRS chiede quindi l’immediata cessazione di ogni forma di violenza, in modo da riportare la risoluzione delle problematiche inerenti il futuro della Libia solo ed esclusivamente alla sfera della diplomazia, poiché la guerra è uno strumento inutile a risolvere le controversie internazionali. Inoltre iRS vuole ribadire con forza la totale estraneità del popolo sardo rispetto ai processi decisionali che hanno portato la Sardegna ad essere coinvolta logisticamente nella guerra in Libia, perché è chiaro che la Nazione Sarda non è in guerra contro nessuno.
Il dato drammatico legato alla presenza in Sardegna del 60% del territorio insulare e peninsulare occupato da installazioni militari italiane, sommato al fatto che la base di Decimomannu viene usata come punto di partenza per gli aerei impiegati nelle operazioni militari in Libia, e che il porto di Cagliari è utilizzato, almeno ufficialmente, come punto d’appoggio in chiave rifornimenti e soste, oltre che per operazioni che alla popolazione sarda non è dato conoscere (propio di ieri la notizia che una nave della marina tedesca, specializzata nella sorveglianza elettronica – la Oker A53, è attraccata nel porto del capoluogo), denota come l’assenza di sovranità stia portando ed abbia già portato la Nazione Sarda ad essere coinvolta in un conflitto cui non ha deciso di prendere parte. Proprio questo scenario deve far riflettere tutti su quanto l’essere Repubblica indipendente sia obiettivo e traguardo fondamentale da raggiungere nel tentativo di attuare una autonoma e chiara politica mediterranea.
iRS indipendentzia Repùbrica de Sardigna è comunque certa che i sardi presteranno aiuto ed accoglieranno senza remore quanti sbarcheranno sull’Isola nel tentativo di fuggire dalla violenza della guerra, perché i valori della solidarietà sono patrimonio comune a tutto il popolo sardo, in una situazione in cui non deve venire meno l’impegno a cooperare per la cessazione delle ostilità, nel tentativo concreto di dare avvio ad un nuovo processo democratico in Libia.