iRS – indipendèntzia Repùbrica de Sardigna, Regione di Aristanis, TzdA Bosa Planarza e TzdA Iscanu, prendono atto della Deliberazione del Consiglio Comunale di Sagama, pubblicata in data 31.03.2011, e relativa alla realizzazione di un impianto eolico nel territorio comunale, in un’area di circa 500 ettari, individuata nelle località Terra d’Onore, Eranittu, Fachiganu e Triganinu.
Nello specifico, il consiglio comunale, valutato che la realizzazione di un impianto eolico nel territorio costituirebbe “una non trascurabile risorsa economico-finanziaria per l’ente e, potenzialmente, per l’intera collettività di Sagama” deliberava di approvare lo schema di convenzione regolante la concessione, a favore della Fabbrica Energie Rinnovabili Alternative (FERA) S.r.l., con sede legale in Milano, per la realizzazione, l’esercizio e la gestione di un impianto eolico.
iRS valuta con molta preoccupazione una decisione che purtroppo non rappresenta una novità nel territorio sardo, dato che, come già accaduto in altri comuni della Nazione Sarda, anche l’amministrazione comunale di Sagama ha provveduto all’approvazione di una concessione (30 anni) per la realizzazione di un impianto eolico che comporterebbe un esiguo vantaggio economico per la comunità (canone annuale di € 8.000,00, per i primi 15 anni di esercizio dell’impianto e di € 4.000,00 per i restanti 15 anni di esercizio) a fronte di un ricavo annuale di milioni di utili per la società di gestione.
Posto che al giorno d’oggi le energie rinnovabili offrono opportunità decisamente più vantaggiose, iRS invita il Comune di Sagama a valutare proposte alternative, volte alla realizzazione di impianti ad impatto ambientale e paesaggistico sostenibile, che garantirebbero alla comunità guadagni più congrui ed equilibrati. Un impianto di 12 Mw (20 anni) porterebbe per esempio alle casse della comunità una cifra vicina ai 900.000 euro all’anno.
iRS reputa assurdo che in un momento di crisi economica e lavorativa come quello attuale, in cui grandi interessi si spostano e si sposteranno necessariamente dall’utilizzo del petrolio a quello delle fonti rinnovabili di energia, l’amministrazione comunale di Sagama non sia stata in grado di accogliere e sfruttare le opportunità derivanti dal vento e dal sole della nostra terra.
Le attiviste e gli attivisti di iRS Aristanis e, in particolare, dei centri di attività Bosa – Planarza e Iscanu si chiedono, infine, quali logiche decisionali abbiano spinto il Comune di Sagama, ed a vantaggio di quali interessi siano stati ratificati tali accordi, dato che risulta evidente come concessioni di questo tipo siano ben più vicine allo sfruttamento speculativo che ai reali interessi della comunità.
Aristanis – Bosa – Iscanu, 13 aprile 2011