Le battaglie di iRS sotto i riflettori

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Il poligono di Quirra, Equitalia, la questione nucleare e la flotta navale sarda ai primi posti nell’agenda dei media.

iRS indipendèntzia Repùbrica de Sardigna prende atto con soddisfazione che la politica isolana, i media e la società civile hanno finalmente “scoperto” la piena attualità dei temi caratterizzanti le battaglie che il movimento da tempo conduce; nel tentativo di informare e sensibilizzare l’opinione pubblica, negli anni abbiamo proposto soluzioni pratiche e praticabili a problemi legati, nello specifico, all’annosa questione del poligono di Quirra, alla vertenza Equitalia, alla scelta nucleare in Sardegna ed alla costituzione di una vera ed efficiente flotta sarda.
Per tanto tempo la gravità dei temi trattati da iRS, proposti alla platea isolana con il necessario supporto di dati e fatti, è stata sottovalutata quando non addirittura ignorata dalle sfera della politica governativa. Oggi queste soluzioni non possono più essere eluse e lo stesso consiglio regionale non può far a meno di far proprie un certo tipo di argomentazioni, questo sia perché pressati dall’evidenza o forse, e più discutibilmente, per un puro ed interessato calcolo elettorale.

Lo scorso giovedì 12 maggio 2011 in particolare le principali televisioni sarde hanno aperto i loro telegiornali con in scaletta, seppur in ordine differente fra loro, i temi che costituiscono la base di alcune delle lotte e rivendicazioni politiche portate avanti da iRS: Quirra, Equitalia, flotta sarda e nucleare. Come è ormai noto a tutti si tratta di situazioni spiacevoli da affrontare e “guardare in faccia”, problemi a cui la politica dei palazzi sardi continua a non dare esaudienti risposte: ingabbiati ancora dalla retorica autonomista, onorevoli in cerca di visibilità o grandi partiti cavalcano la battaglia prima della tornata elettorale.

iRS indipendèntzia Repùbrica de Sardigna è orgogliosa dell’essere in prima linea in queste battaglie che, se vinte, potrebbero regalare nuove prospettive al popolo sardo; ritiene però, senza alcun desiderio di guadagno anche solo in termini di mera visibilità, sarebbe corretto che a chi da anni e per sua stessa natura o vocazione lavora ed esiste solo ed esclusivamente per il bene e l’indipendenza della Sardegna, venga riconosciuta la paternità delle suddette battaglie.

Importanti sviluppi sono emersi soprattutto sul caso Quirra. È di giovedì scorso la notizia che il Gip del Tribunale di Lanusei Paola Murru ha disposto il sequestro dell’intero poligono e, novità assoluta per l’inchiesta, delle sorgenti, dei canali, dei pozzi e delle condutture derivanti o collegate all’area del poligono stesso. Questa decisione sostiene l’attendibilità dei risultati maturati con le indagini condotte dal Procuratore Domenico Fiordalisi che da diverso tempo è impegnato nel far luce su una serie di situazioni che da anni minano la salute dei residenti di quella zona. Secondo fonti ufficiali dovrebbero essere ben 62 gli allevatori e circa 10.000 i capi di bestiame da allontanare dal poligono, con annessi gli immaginabili danni e problemi che l’azione creerà per individui, economia e territorio.

Proprio iRS, a differenza di chi oggi specula su questa situazione, ha cercato più volte di denunciare l’assurdità della coesistenza tra sperimentazione bellica e società civile, le oggettive conseguenze a carico della salute di umani ed animali, l’ingiustizia di veder pagare sempre la parte offesa: i pastori, e la necessità di veder attuato il principio di precauzione: la sospensione delle attività belliche fino a conclusione delle indagini. Messaggio che ribadiamo soprattutto oggi che emerge inequivocabilmente la presenza di tracce di uranio “non naturale” nell’agnello a due teste proveniente dalla zona di Quirra.

Sarebbe stato d’uopo che, già tempi addietro, le istituzioni non avessero ignorato quanto sotto gli occhi di tutti, lasciando correre per convenienze e contingenze varie; il risultato è quello di trovarli oggi a dover giustificare posizioni indifendibili, a cercare giustificazioni per il dramma economico, sociale e sanitario.

Non meno importante l’attenzione sollevata dalle azioni iRS nei confronti del sistema di riscossione rappresentato da Equitalia, situazione per cui la Regione Sardegna chiederà lo stato di crisi al governo italiano insistendo nella prassi dal sapore antico, del piangere e chiedere in un esercizio tanto inutile quanto poco dignitoso. La soluzione c’è e si chiama cassa di riscossione sarda dei tributi, rappresenta una possibilità garantita dal nostro statuto, una via che da sempre abbiamo sempre sostenuto e che ora, gioco forza, diventa necessaria e non più prorogabile.

Last but not least”: la questione nucleare. Domenica 15 e lunedì 16 maggio 2011 la popolazione dell’intera Sardegna è chiamata ad esprimere il suo forte, condiviso e necessario dissenso allo sfruttamento dell’atomo nell’Isola. iRS è da anni in prima linea contro il nucleare, già prima che la tragedia nipponica risvegliasse gli arcani mostri figli dell’era Chernobyl, già prima che la politica italiana cavalcasse l’onda scegliendo di rimandare a più miti periodi e consigli la consultazione referendaria a livello italiano. Una lotta che è andata avanti ed ha raccolto risultati, una battaglia che la Sardegna e i sardi devono però trasformare in vittoria con il risultato dell’urna.

Ed ancora il dibattito sulla flotta navale sarda, riaperto in un momento di vera crisi dei trasporti e di opportuna ricerca di soluzioni che garantiscano collegamenti adeguati, difesa e creazione di nuovi posti di lavoro, ritorno sull’Isola di capitali che invece, spesso, prendono il largo.

L’imperativo è prendere il toro per le corna e parlare di temi così scottanti e controversi, ma ciò che è triste, sottolinea iRS indipendèntzia Repùbrica de Sardigna, è che i politici che dovrebbero amministrare l’isola pensando al bene dell’isola, si trovano per l’ennesima volta costretti a recitare una parte scomoda, quella di chi alza la voce senza disturbare oltremodo il padrone, in un teatrino che perde di giorno in giorno credibilità e dignità.

Veder questi nodi venir al pettine ci incoraggia a perseguire sulla strada già tracciata nella ricerca della piena autoderminazione del popolo sardo, ci incoraggia a richiamare, ancora una volta, tutti i sardi ad unirsi a noi nel cammino della costruzione della Repubblica di Sardegna.
INSIEME SI VINCE!

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