iRS occupa pacificamente il Comune di Porto Torres

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iRS –indipendèntzia Repùbrica de Sardigna- nell’occupare pacificamente e  simbolicamente il comune di Porto Torres sottolinea la costante presenza di iRS nei tavoli politici dove si tratta la sovranità dei Sardi.

Durante la manifestazione e l’incontro con il sindaco Beniamino Scarpa iRS ha voluto esercitare pressioni politiche affinché venga dato inizio alle bonifiche delle aree inquinate dalla petrolchimica, e affinchè venga garantita la trasparenza delle operazioni di risanamento coinvolgendo le università locali e il reintegro degli operai come addetti alle bonifiche in modo tale da risollevare l’economia locale.

Gli attivisti e le attiviste di iRS hanno consegnato al sindaco un documento dove si chiedeva che venga applicato il Principio di Precauzione per quanto riguarda il continuo sversamento di benzene e di sostanze inquinanti, nel nostro territorio, da parte dell’Eni e delle sue aziende consociate.

iRS che già nel 2003 aveva scoperchiato la discarica di Minciaredda ha voluto mettere in luce come ad otto anni di distanza la società incaricata Syndial non abbia redatto ancora un piano ben preciso per il risanamento del sito, dando priorità alle aree dove sorgeranno probabilmente gli impianti di chimica verde, anch’essi sovrastanti la stessa falda inquinata che attraversa la Nurra.

BONIFICHE: LA PRIORITA’ PER PORTO TORRES

Le cronache delle ultime settimane sottolineano che siamo di fronte ad una emergenza e che il risanamento completo dell’area industriale del petrolchimico di Porto Torres deve cominciare in tempi immediati.

Ormai l’inquinamento prodotto in anni di incontrollata attività ha danneggiato irreversibilmente l’area della Nurra che ospita gli impianti ENI e la sua falda acquifera, che risulta completamente contaminata per chilometri mettendo in serio pericolo le attività agro-pastorali che sussistono sul territorio. I dati allarmanti che la stampa ha riportato in questi giorni non fanno che confermare il sospetto che siamo di fronte al più grave disastro ambientale d’Europa.

I carotaggi eseguiti a due chilometri di distanza dalla discarica di Minciaredda riportata alla luce dal blitz di iRS nel 2003, hanno rilevato a 120 metri di profondità alte concentrazioni di benzene (oltre 100 volte la soglia) e dicloretilene 5000 volte superiori alla norma di sicurezza consentita dalla legge, l’area industriale estesa per 1250 ettari è dunque completamente compromessa.

La barriera idraulica che Syndial ha posizionato in un perimetro circoscritto è stata completamente oltrepassata dal fiume di veleni sotterraneo che raggiunge l’area della centrale E-ON di Fiumesanto da una parte e, per ora, la darsena servizi e il molo industriale dall’altra. Quest’ultima area era stata interdetta con un’ordinanza sindacale nel luglio 2010 a causa delle concentrazioni elevatissime di benzene nelle acque e nell’aria, circa 2.000 volte la soglia consentita, facendo traslocare a spese loro le attività presenti nella darsena con 50 lavoratori al seguito.

Le gravità che accompagnano le vicende del petrolchimico mettono in luce il disinteresse della politica regionale e della Syndial che ancora, dopo anni dalla scoperta della “collina dei veleni” non ha redatto un piano per la bonifica completa della discarica di Minciaredda ed ha escluso di costi per le bonifiche la spesa per questa, dando priorità alle aree della chimica verde, ultimo ricatto ENI al territorio per tenere alta l’attenzione sul problema occupazione.

iRS ritiene di dover precisare che le bonifiche sono un atto dovuto per legge e che non rappresentano un investimento per la società ENI, pertanto chiediamo che siano esclusi dal protocollo d’intesa sulla chimica verde firmato dai comuni interessati, provincie, regione e ministero, gli accordi sulle bonifiche e che sia firmato un protocollo a parte. E’ necessario oggi più che mai intervenire con assoluta rapidità sul disastro ambientale in corso.

iRS si impegnerà affinché ENI paghi l’intero piano delle bonifiche e che questo sia gestito dalla regione eventualmente con l’ausilio di un commissariamento esterno che preveda il risanamento dell’intera area del petrolchimico. Il superamento della barriera idraulica di Syndial da parte degli inquinanti ha dimostrato che la società del gruppo ENI non è in grado di fronteggiare in maniera adeguata il problema, pertanto riteniamo doveroso che dai piani di bonifica sia esclusa immediatamente tale società e che sia affidato il risanamento ad aziende sarde finanziariamente solide con capitali e sede in Sardegna, affinché l’economia locale e l’occupazione possa trarne pieno beneficio.

Richiediamo che durante le operazioni di risanamento siano coinvolti quanti più organi esterni possibili per evitare di ripetere gli stessi errori che sono stati fatti a La Maddalena in occasione del G8. E’ doveroso richiedere la presenza delle università locali e dei loro ricercatori competenti in materia di risanamento, l’ordine dei medici per consulenze riguardo l’igiene e la salute dei lavoratori addetti, un comitato di esperti che verifichino lo stato di avanzamento dei lavori in maniera costante e precisa, nonché l’ARPAS, organo supervisore per eccellenza. E’ necessario avere il piano completo della tracciabilità dei rifiuti prima di cominciare le operazioni, evitando così che altre parti della Sardegna o dell’Europa siano contaminate con gli inquinanti presenti nel nostro sottosuolo.

iRS, in seguito a tali gravità e la necessità di un risanamento immediato chiede lo stato di emergenza ambientale e che dunque la società ENI paghi di tasca propria tutte le spese prima di fare ogni altro investimento, in quanto la propria posizione di imputato in un processo al tribunale di Sassari per disastro ambientale e per avvelenamento doloso continuato del ciclo delle acque e degli alimenti, non consente dialoghi riguardo a eventuali progetti di sviluppo nel territorio.

Le aree bonificate infine dovranno essere restituite completamente al comune di Porto Torres, che in accordo con la Sardegna svilupperà un piano alternativo per la propria economia e il proprio benessere.

indipendentzia Repùbrica de Sardigna

3/10/2011

Guarda il servizio di videolina su Teleindipendentzia:  http://www.youtube.com/watch?v=yFZwcPiw-So

La Nuova Sardegna 4/10/2011

La Nuova Sardegna 4/10/2011

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