Che a Cagliari si sia tirato un sospiro di sollievo la scorsa settimana è fuor di dubbio. In effetti il furto di Canadair tentato ai danni della nostra terra stavolta aveva del paradossale anche per un paese avezzo alla cultura dell’emergenza piuttosto che alla prevenzione come appunto è l’Italia. Dire ai Sardi che se volevano gli aerei antincendio se li dovevano pagare era troppo anche per una classe politica come la nostra abituata a subire passivamente le più assurde vessazioni. Non è dato sapere cosa abbia spinto la protezione civile a tornare sui suoi passi. Forse i morti dei nostri roghi sono ancora troppo impressi nelle nostre menti, forse il pressing di deputati più inseriti nell’ambiente romano, forse, chissà, anche le immaginiamo roventi lettere mandate dal nostro assessore regionale all’ambiente. Ma tant’è, ad Olbia toglieranno “solo” un Canadair per mandarlo a Cagliari, più vicino alla sua destinazione originaria, la Sicilia così brava nel tenersi le proprie tasse locali ma così distratta nel non dotarsi anch’essa di una flotta antincendio. E’ come se ad un allevatore che ha 3 cavalli gliene portassero via uno gratis dicendogli “hai fatto un affare”. Ma ciò che lascia stupefatti è l’esultanza nei comunicati diramati dalla regione Sardegna. “Abbiamo scongiurato” scrive l’assessore all’ambiente “i rischi di carenze organizzative e disfunzioni operative che si sarebbero potute verificare con il dislocamento nella sola base di Cagliari degli aerei anti-incendio”. Scongiuri che si potrebbero evitare attuando una politica sovranista con in mente il bene della Sardegna piuttosto che il compiacimento di Roma, ma evidentemente la giunta preferisce esser “pronta alla morte”.
Andrea Randaccio – iRS Olbia