E’ notizia di questi giorni che nel decreto di spending review, approvato con una mozione di fiducia votata anche da parlamentari sardi, lo stato italiano tratterrà per sé nei prossimi 5 anni quelle tasse che ai sensi del nuovo testo dell’articolo 8 dello Statuto Sardo sono invece di pertinenza della Sardegna. Infatti, così recita l’articolo del nostro Statuto, il gettito fiscale è composto “dai sette decimi del gettito delle imposte sul reddito delle persone fisiche e sul reddito delle persone giuridiche riscosse nel territorio della regione”.
La spending review del non-eletto governo Monti di fatto entra in conflitto con l’autonomia isolana che, in caso di conferma del sopracitato “sequestro” fiscale, verrebbe ulteriormente calpestata sebbene sancita da sentenze emesse da tribunali dello stesso stato, come iRS ha fatto doverosamente notare anche in passato . Infatti il taglio previsto è di circa 400 milioni di euro e, nonostante l’assessore regionale al bilancio La Spisa dichiari cifre che contraddicono quanto dichiarato a Roma dando una stima di “solo” 160 milioni, la situazione è evidentemente di una gravità inaudita. E pensare che la stessa cifra che viene così indebitamente sottratta alla Sardegna quasi corrisponde all’importo con cui l’armatore Onorato ha comprato l’intera flotta ex-Tirrenia determinando per altro un regime di monopolio che è già sotto verifica da parte dell’Unione Europea.
iRS – TzdE Fiscalità, Credito e Contabilità Pubblica.
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