Su 7 de santandria 2012, in sa “via Roma” a Casteddu, de fronte a su palatu de su Cunsillu Regionale, s’at a tènnere S’Atòbiu Mannu de su Pòpulu Sardu.
Ddoe ant a èssere totu is categorias: operajos, istudentes, artesanos, cummertzantes, massajos e pastores. Totu is tzitadinos chi tennent a coro sa sorte de sa terra issoro ant a èssere presentes, pro si faeddare, discùtere, fàghere propostas pro agatare solutziones noas pro nde pesare sa Sardigna dae sa crisi in ue nch’est isprofundada.
iRS – indipendèntzia Repùbrica de Sardigna at a èssere presente cun is ativistas e simpatizantes suos. Invitamus a totu is chi, no ant prus cunfidàntzia in sa polìtica de sa Regione Autònoma e chi credent in una forma de democratzia chi benit dae su pòpulu.
A nos bìdere in Casteddu!
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Il 7 novembre 2012, in via Roma a Cagliari, di fronte alla sede del Consiglio Regionale, si svolgerà una grande assemblea del Popolo Sardo. Saranno presenti tutte le categorie: operai, studenti, artigiani, commercianti, agricoltori e pastori. Tutti quei cittadini che hanno a cuore le sorti della loro terra saranno lì presenti, per parlarsi, discutere, fare proposte per trovare soluzioni nuove per risollevare la Sardegna dalla crisi in cui è sprofondata.
iRS indipendèntzia Repùbrica de Sardigna sarà presente con i suoi attivisti e simpatizzanti. Estendiamo l’invito alla partecipazione a tutti coloro che non avendo più fiducia nella politica espressa dalla Regione Autonoma, credono che una forma di democrazia dal basso sia ancora possibile. A nos bìdere in Casteddu!
La Consulta Rivoluzionaria nasce con l’obiettivo di costituire un grande spazio di confronto, condivisione e partecipazione dal basso che raggruppi in Sardegna tutti i cittadini, i movimenti e le organizzazioni sociali e produttive.
La politica espressa oggi dalla Regione Autonoma dimostra l’incapacità, da parte di chi governa, a trovare soluzioni immediate e urgenti per arginare le conseguenze devastanti della crisi che sta interessando ormai tutti i settori della società sarda.
Manca totalmente all’interno del dibattito politico del Consiglio Regionale ogni tipo di discussione che faccia intravedere anche visioni e scenari di lungo periodo che possano essere alla base di nuovi modelli di sviluppo più adatti alla Sardegna.
Come alternativa rispetto all’inerzia di questa politica, la Consulta si propone di essere un laboratorio permanente e itinerante che favorisca la discussione collettiva. Lo scopo è dare voce a tutti i sardi, a chiunque ritiene di poter fornire anche un piccolo contributo per idee e proposte che aiutino l’elaborazione di un nuovo progetto per la Sardegna e che deve necessariamente scaturire da un processo partecipativo il più condiviso e allargato possibile.
In questo, la Consulta è rivoluzionaria, poiché alla base dello stare insieme vi sono i principi del rispetto delle diversità e delle differenti anime sociali, produttive e politiche che ci arricchiscono.
Attraverso il dialogo e l’ascolto reciproco nasce la consapevolezza che i problemi comuni possono essere affrontati soltanto se tutti ci faremo carico dei problemi dell’altro, condividendone i disagi, trovando insieme le soluzioni più idonee per uscire dalla crisi, per essere finalmente padroni del nostro destino.
Sovranità Energetica
La Sardegna oggi produce energia elettrica in quantità tre volte superiore al suo fabbisogno reale prodotta con un sistema di produzione vecchio, costoso e inquinante.
Nonostante questo i sardi pagano l’energia il 40% in più rispetto allo stato italiano.
Togliere la gestione del sistema energetico sardo a Terna-Enel.
Avocare alla Regione il potere di assegnazione della qualifica di “Impianto Energetico Essenziale” togliendolo alla connivenza tra, Terna-Enel, Governo Italiano ed E-ON.
Combustibili per autotrazione e riscaldamento.
Abbiamo in Sardegna la raffineria più grande d’Europa (Saras) e paghiamo il gasolio e la Benzina più caro d’Europa.
Non abbiamo nessun vantaggio da tale industria, ma solo una lunga serie di esternalità negative arrecate all’ambiente e alla salute pubblica.
Proponiamo il dimezzamento del costo degli idrocarburi riconoscendo ai sardi le accise sulla produzione e non solo quelle al consumo.
Sovranità Alimentare
La Sardegna produce appena il 20% del suo fabbisogno alimentare il restante 80% viene importato. Proponiamo un modello di sviluppo basato sull’agroalimentare e agroindustria (conservazione e trasformazione dei prodotti), una legge di tutela di tutti i prodotti sardi, un sistema di controllo portuale che verifichi la qualità ed il rispetto di tutte le regole d’importazione sia per i prodotti animali che agricoli. Il blocco di tutte le licenze degli iper-mercati e il controllo sanitario di quelli esistenti. L’obbligo da parte della G.D.O. di acquistare almeno il 50% dell’agroalimentare direttamente dalle aziende sarde.
Sovranità Fiscale
Rimuovere Equitalia dalla Sardegna istituendo un nuovo soggetto organico. Togliere l’incarico di riscossione tributaria ad Equitalia, da parte degli enti che attualmente se ne servono. Istituire un’Agenzia Sarda delle Entrate. Togliere, in base all’art.9 dello statuto, l’affidamento allo stato della riscossione dei “propri tributi” ed affidarli all’Agenzia Sarda delle Entrate, e conferendo allo stato le quote in decimi previste dalla riforma dell’art.8 dello stesso statuto, aprendo, se necessario, un contenzioso con lo stato. Istituzione delle Zone Franche e Nuova Portualità. Istituzione immediata delle zone franche come previsto dal decreto Legislativo 10 marzo 1998 n°75.Istituzione di una zona franca articolata che interessi anche le zone interne per una fiscalità di vantaggio, per non rincorrere nelle censure europee, per le piccole e medie imprese che si localizzano nelle zone svantaggiate e lavorano le nostre risorse primarie e supportano gli altri settori economici della Sardegna(Agroalimentare, Turismo ect)
Sovranità di Mobilità
Con la svendita della Tirrenia e con la nascita del monopolio CIN (Gruppo Onorato) i sardi hanno definitivamente perso ogni loro diritto alla mobilità.
Esigiamo: L’istituzione di una flotta sarda con un servizio di mare acquisito nel mercato internazionale.
Istituzione dell’Antitrust Regionale ASCO, come quello della Catalogna che il 12 febbraio ha ottenuto con la legge con la legge 1/09, in attuazione dello Statuto Catalano l’istituzione dall’ACCO:
L’Autorità Catalana della Competenza.
Si tratta dell’Authority che, in conformità col diritto UE, ha dato vita ad un’Antitrust indipendente da quello Spagnolo. Potremmo evitare i monopoli marittimi e portuali nonché aeroportuali ed energetici.
Sovranità Ambientale
– Apertura immediata dei cantieri per le bonifiche di tutto il territorio inquinato.
– Chiusura dei Poligoni di morte di Perdasdefogu, Capo Frasca e Teulada, bonificando il territorio per restituirlo alle attività dell’allevamento e dell’agricoltura.
– Rilancio del Parco geo-minerario che assicurerebbe oltre 500 posti di lavoro immediati per giovani diplomati e laureati.
– Rifiuto della termovalorizzazione quale sistema per smaltimento rifiuti o generazione di energia.
Consulta Rivoluzionaria dei movimenti