Alghero: L’acqua è un bene di tutti! Che il comune revochi la delega ad Abbanoa

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Pagano i pensionati, le famiglie, i piccoli esercizi commerciali, gli artigiani, le inesigibili bollette che Abbanoa affonda come lame, nelle nostre caselle postali.

Abbanoa è sul baratro finanziario, la sua gestione delle risorse idriche ha prodotto un buco nero da 800 milioni di euro. Oggi,  tra i tanti fatti che le cronache riportano, è esemplare l’ennesimo attacco brutale che questa Società Per Azioni dissennata, ha scagliato contro i cittadini algheresi: in migliaia dovrebbero pagare entro dieci giorni cinque anni arretrati, per colpa di Abbanoa che non ha mai recapitato le bollette. La cifra forfettaria media è di 800 euro a bolletta.

Dato che Abbanoa non ha mai effettuato la lettura dei contatori, viene chiesto ai cittadini di pagare un consumo presunto e non il consumo effettivo. Come se non bastasse le bollette, con i bollettini di pagamento, sono state recapitate 50 giorni in ritardo rispetto ai termini entro i quali possono essere contestate.

Il ricatto con l’utenza civile  è immediato e non è prevista nessuna dilazione di pagamento, o si paga subito o Abbanoa stacca l’acqua.

Questo avviene solo nei confronti dei cittadini, ma la richiesta muscolare di Abbanoa non è altrettanto perentoria con le strutture dipendenti dai Ministeri dello Stato italiano nell’isola. Vengono sollecitate, ma non altrettanto perseguite le caserme della Polizia, Guardia di Finanza e Carabinieri, le Prefetture, le  basi militari (ne è esempio la base di Quirra che non paga), la Sanità pubblica, gli Assessorati.

I debiti degli Enti Ministeriali ammonterebbero a ben oltre 300 milioni di euro, ma il gestore unico non intraprende le stesse azioni radicali che intraprende con i cittadini.

L’ENAS, ente regionale che gestisce i bacini, vanta un credito con Abbanoa di 38 milioni di euro. Chi bussa però con forza alle porte del gestore unico come maggior creditore è  Acciona, (ex Pridesa) Multinazionale Spagnola, presente in Sardegna da più di dieci anni, alla quale Abbanoa affida gli appalti della depurazione a Cagliari, nell’Oristanese e in Gallura.

iRS ritiene inaccettabile che una S.p.a. come Abbanoa, che più che una società di gestione idrica è un carrozzone politico, continui a fornire un servizio pessimo e a vessare i cittadini.

Nell’Aprile 2012, sempre ad Alghero si era verificato un caso molto simile a quanto detto. Abbanoa ha interrotto il servizio per morosità ad una quarantina di famiglie del Nucleo San Michele, senza avere mai recapitato le bollette. Gli utenti hanno fatto ricorso dopo che Abbanoa aveva già staccato l’acqua e il 19 febbraio il Presidente della sezione civile del Tribunale di Sassari, Silvio Lampus, ha dato ragione ai medesimi. Il giudice sostiene che gli utenti che per anni non ricevono fatture, o solo solleciti generici, e poi si ritrovano nella posta intimazioni ultimative, come in questo caso, d’ora in poi non dovranno ritenerle più valide. Si legge nella sentenza (riportata su “La Nuova Sardegna” del 24 Febbraio 2013«non occorre valutare se il sollecito sia astrattamente legittimo, ma se lo sia in concreto» riguardo all’entità della mora «che deve essere cospicua». «Nel quadro di un principio di buona fede contrattuale, deve osservarsi che il fornitore non può, da una parte, far lievitare il credito fino a fargli raggiungere misure assai elevate, lasciarlo “invecchiare” fino al limite della prescrizione per poi non solo richiederne il pagamento ma anche con il rifiuto di erogare ulteriori prestazioni».

iRS invita i cittadini ad effettuare l’autoriduzione della bolletta, nella seguente modalità: si va alle poste, si prende un bollettino di pagamento, si intesta ad Abbanoa e si pagano 5 euro mettendo nella causale “acconto autoridotto per sopraggiunte difficoltà economiche” per evitare che Abbanoa stacchi l’acqua per morosità. Fatto questo, va presentato  subito il ricorso allo stesso gestore.

L’acqua, come il sole e il vento, è un nostro bene collettivo e deve essere pubblica, non può essere privatizzata ne gestita da una s.p.a. come Abbanoa. I cittadini devono pagare il servizio, non l’acqua. Per questo pensiamo che sia legittimo che il servizio idrico venga gestito dai Comuni come è sempre stato, creando un coordinamento tra chi ha le fonti e chi non le ha, nel rispetto della morfologia  di prossimità, regolamentato da un indirizzo della RAS.

Nel 2007 iRS fonda l’associazione Abba Libera in contrapposizione ad Abbanoa. Abba Libera, in questo senso, ha sempre sostenuto i Comuni che hanno mantenuto la gestione autonoma dell’acqua e si sono rifiutati di cedere gli impianti ad Abbanoa.

Invitiamo il Comune di Alghero a revocare la delibera di adesione ad Abbanoa, ed estendiamo l’invito a tutte le amministrazioni Comunali per fare altrettanto con coscienza e determinazione, affinché non si rendano complici di questo sistema di gestione.

iRS – indipendentzia Repubrica de Sardigna

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