Con il decreto “Sblocca Italia” avviene un vero e proprio esproprio delle competenze della Regione in materia di tutela ambientale in quanto definisce l’estrazione di idrocarburi liquidi e gassosi come “attività di pubblica utilità, urgenti e indifferibili”.
Tutto ciò apre la strada alla deregolamentazione dell’estrazione e ricerca di gas e petrolio, mettendo nelle mani del Ministero dell’Ambiente l’iter dei procedimenti di valutazione ambientale. Per esempio il Progetto Eleonora potrebbe essere resuscitato grazie a questa nuova legge raggirando una decisione sovrana della Sardegna che aveva negato ogni tipo di autorizzazione.
Pertanto bene ha fatto l’assessore Donatella Spano a sottolineare che la Giunta prenderà ogni iniziativa necessaria al fine di tutelare l’ambiente dell’Isola e le sue risorse. Così come i propri poteri di autogoverno iRS in questa battaglia starà come sempre al fianco degli interessi dei sardi e di tutti quei comitati che sono sorti in questi anni a difesa del territorio.
E’ sempre più urgente avviare un processo di riforma che permetta alle istituzioni sarde di operare con tutti gli strumenti di sovranità necessari al fine di poter decidere le policy in materia ambientale, energetica, mobilità/trasporti e fiscale. La Sardegna necessita di poteri pubblici nuovi in materia di autogoverno. E questo non può che avvenire se non attraverso la costituzionalizzazione di un nuovo Statuto in linea con quanto sta accadendo in Scozia. Più sovranità per poter implementare il proprio modello di sviluppo.
Non possiamo far decidere a parti terze su come e dove trivellare, su come e dove impiantare parchi eolici e, cosa ancora più importante, a chi devono essere destinati i benefici economici di queste risorse. Così come risulta ormai non più procastinabile l’attuazione di un percorso che porti all’istituzione dell’Agenzia Sarda delle Entrate. Lo scontro tra Stato e Sardegna sulla vertenza entrate è sintomatico di tale problematicità. Per tale ragione è fondamentale non ritirare i ricorsi difendendo e ampliando i diritti dei sardi.
L’economia del futuro passerà attraverso la costruzione di piattaforme di sviluppo sostenute da efficienti insfrastrutture comunicative, da reti energetiche sostenibili e da software logistici in grado di rendere “intelligenti” i luoghi in cui viviamo. Maggiori poteri di sovranità, integrazione sistemica a livello euromediterraneo, internazionalizzazione dell’economia e una società inclusiva, aperta e solidale sono tutti elementi necessari al fine di riformare la Sardegna. E costruire nello stesso tempo solide basi per l’indipendenza.
iRS – indipendentzia Repubrica de Sardigna