iRS Sassari comunica che venerdì 29 luglio 2011 alle ore 10:00, le attiviste e gli attivisti del movimento saranno presenti davanti al Tribunale di Sassari in via Roma per un sit-in in coincidenza con l’udienza preliminare del processo ai vertici locali di Eni, Syndial, Sasol e Vinyls Italia, società accusate di aver riversato per anni sostanze tossiche nelle acque del golfo dell’Asinara.
Dopo cinque anni di indagini, la Procura della Repubblica di Sassari nel 2009 aveva chiesto il rinvio a giudizio per quattro persone, i rappresentanti legali, un manager e il direttore dello stabilimento della Ineos. Secondo il pubblico ministero Michele Incani, un pericoloso fiume di composti chimici e metalli pericolosi come cadmio, mercurio, cromo, cianuri e benzene, oltre ad una lunga serie di altre sostanze cancerogene, è stato riversato nel lungo periodo nelle acque del golfo. Nell’atto conclusivo dell’inchiesta, il piemme aveva ascritto agli allora indagati, anche se a titolo di colpa, il disastro ambientale e l’avvelenamento di acque e sostanze alimentari. Colpa che sarebbe invece diventata dolo, quindi scelta consapevole, nella formulazione finale delle imputazioni. Da qui la contestazione del reato di avvelenamento di sostanze alimentari, di competenza della Corte d’Assise.
Dopo lo slittamento della decisione, che sarebbe dovuta arrivare nell’udienza prevista lo scorso 18 luglio, nella giornata di domani il Gup dovrebbe pronunciarsi finalmente per il rinvio a giudizio delle aziende coinvolte, in riferimento alla auspicata condanna al pagamento della somma di 530 milioni di euro prevista per le bonifiche ambientali.
“Da oltre trent’anni l’Eni, nonostante quanto previsto dalla legge Ronchi n. 30, tergiversa su quello che è a tutti gli effetti un atto dovuto e, a differenza della E.On che per l’inquinamento dello scorso mese di gennaio ha già stanziato i fondi necessari per le bonifiche, resta immobile ed arroccata su posizioni che ci auguriamo la magistratura riesca finalmente a sbloccare”