Thomas Isidore Noël Sankara (Yako, Alto Volta, 21 dicembre 1949 ‐ Ouagadougou, 15 ottobre 1987), è stato il leader del Burkina Faso dal 1983 al 1987. Il suo governo, caratterizzato dal suo forte carisma e da un’organizzazione basata sulla democrazia partecipativa, intraprese importanti iniziative contro la corruzione e a favore dell’educazione, dell’ agricoltura e della situazione della donna.
Il suo programma rivoluzionario incontrò forti opposizioni da parte dei leaders tradizionali e dai ceti medi del paese, numericamente inferiori ma molto potenti.
Questi fattori, in aggiunta alle frizioni tra i membri radicali e quelli più conservativi del governo, portarono al suo assassinio nel colpo di stato del 15 ottobre 1987.
Nato in una famiglia cattolica nel 1949, da giovane fu incoraggiato dai genitori ad avvicinarsi alla Chiesa e a prendere i voti. Secondo molte fonti, non perse mai la fede nonostante le convinzioni marxiste.
In seguito a un basilare addestramento militare, ricevuto nelle scuole superiori nel 1966, Sankara iniziò la sua carriera nell’esercito all’ età di 19 anni; poco tempo dopo fu inviato nel Madagascar dove fu testimone delle sommosse popolari del 1971 e 1972.
Rientrò nel suo paese nel 1972 e nel 1974 combattè nella guerra di confine contro il Mali. La sua fama iniziò a crescere nella capitale Ouagadougou anche grazie alla sua abilità come chitarrista in una jazz‐band e alla sua passione per le motociclette.
Nel 1976 entra a contatto con Blaise Compaoré con il quale darà vita al “Gruppo degli Ufficiali Comunisti” (Regroupement des officiers communistes, o ROC), organizzazione segreta sorta durante la presidenza del Colonnello Saye Zerbo.
Sankara fu nominato Segretario di Stato per l’Informazione nel 1981 ma nell’aprile dell’ anno successivo si dimise per contrasti col regime.
Nel novembre di quello stesso anno un altro colpo di stato portò al potere il Maggiore Jean‐Baptiste Ouédraogo e Sankara divenne Primo Ministro; fu dimesso dall’incarico nel maggio 1983 e relegato agli arresti domiciliari per aver ricevuto il figlio del Presidente francese
Jean‐Christophe Mitterrand, consigliere per gli affari africani. Nell’agosto del 1983 Sankara divenne Presidente in seguito al colpo di Stato organizzato da Compaoré e supportato dal governo libico, all’epoca sull’orlo di guerra con la Francia nel territorio del Chad.
Sankara si reputava rivoluzionario, fu ispirato dagli esempi dei leaders militari cubani e ghanesi e promosse la “Rivoluzione Democratica e Popolare” (Révolution démocratique et populaire, or RDP).
L’ideologia della rivoluzione fu definita “anti‐imperialista”; la sua politica era orientata verso la battaglia alla corruzione e ai problemi della fame, la promozione della riforestazione e lo sviluppo dell’ educazione della sanità.
Il governo soppresse molti dei benefici di cui ancora erano titolari i capi‐tribù come corvè e tributi obbligatori.
Nel 1984, al primo anniversario della sua ascesa al potere, Sankara cambiò il nome dell’ Alto Volta in Burkina Faso che nelle lingue Mossi e Djula, i due idiomi più parlati del paese significa “terra della gente onesta”.
Istituì inoltre una nuova bandiera e un nuovo inno nazionale. Il suo governo incluse un grande numero di donne, condannò l’infibulazione e la poligamia, promosse la contraccezione.
Fu il primo governo africano a dichiarare che l’AIDS era la piú grande minaccia per l’Africa.
Promosse numerose iniziative spettacolari le quali contribuirono alla sua popolarità e all’attenzione della stampa estera; vendette la maggior parte delle Mercedes presidenziali e assunse la Renault 5 come macchina ufficiale dei ministri (all’epoca era la macchina più a buon prezzo del Burkina Faso); la sua guardia personale era composta da sole donne in motocicletta; trasformò il deposito di approvvigionamento dell’esercito in un supermarket statale aperto a tutti (il primo supermarket del paese).
Il 15 ottobre 1987 Sankara fu assassinato da dodici ufficiali in un colpo di stato organizzato dal suo vecchio collega Blaise Compaoré.
Una delle presunte ragioni che portarono Compaoré al colpo di stato fu il deterioramento dei rapporti con gli stati vicini, nonostante lui descrisse l’accaduto come un’ incidente.
Alla notizia della morte, il comitato di difesa della rivoluzione oppose resistenza armata all’esercito per parecchi giorni.
Sankara fu seppellito in una tomba anonima. Una Settimana prima della sua morte Sankara rivolto alla popolazione disse:
“Sebbene un rivoluzionario possa essere ucciso come individuo, non si possono uccidere le idee“.