Piccola, discreta, delicata, così ci appariva Maria Lai nei suoi ultimi 93 anni; aveva dentro però un carattere, una determinazione e uno spessore tale da renderla l’artista sarda più influente del ‘900. Ogliastrina di nascita, per scelta studia a Cagliari e poi parte per l’Italia ad arricchire il suo bagaglio di studi: Verona, Venezia, Roma, e poi di nuovo la Sardegna, per assecondare quel richiamo irresistibile che la legava alla sua terra, o meglio, alla sua montagna. E’ stata soprattutto la guerra a tenerla lontana dall’isola, ma il suo amore non è stato fiaccato dalla paura, quando ha rischiato la vita nel 1945 a bordo di una piccola scialuppa che dal porto di Napoli l’ha riportata sana e salva fino a Cagliari. Maria Lai ha subìto dunque la guerra, ma anche la misoginia che la escludeva quasi naturalmente dall’ambiente artistico: con coraggio e ostinazione ha frequentato il corso di scultura presso l’accademia delle Belle Arti di Venezia tra il 1943 e il 1945. Era l’unica donna.
Artista particolare, innovativa e originale, Maria Lai crea un vocabolario fatto di lettere e trame, fili e parole che fonde con i paesaggi, creando suggestioni uniche e ancestrali. La sua arte ha sicuramente punti di contatto con l’arte informale e l’arte povera che lei ha modo di vedere e “vivere” durante la sua permanenza a Roma in cui, ironia della sorte, aveva come vicino di casa lo scrittore villacidrese Giuseppe Dessì, che con i suoi libri la riportava a quei valori e quelle tradizioni che tanto amava della Sardegna, a partire da quelli di Ulassai.
L’arte di Maria Lai è squisitamente femminile, s’impegna a dare dignità e valore a pratiche domestiche date quasi per scontate, che con lei diventano riti quasi magici che ce ne ricordano, in ogni momento, l’importanza: il rito del pane, il telaio ed i ricami, che riassume nei suoi splendidi libri cuciti. Maria Lai nel 1981 porta la “Land Art” in Ogliastra, legando ogni casa di Ulassai alla montagna poco lontana con un nastro celeste lungo più di 25 km, regalando un’immagine che ha fatto il giro del mondo.
Si è spenta il 13 Aprile a Cardedu.
Da Ulassai a New York, Maria ci lascia orfani della sua dolcezza e della sua pazienza, silente interprete della nostra storia e coraggiosa provocatrice nell’arte, a lei va il nostro saluto e il nostro grazie più sincero.
iRS – indipendèntzia Repùbrica de Sardigna