La nostra salute non è in vendita. No ai trafficanti di rifiuti

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L’imminente arrivo delle navi che dalla Sicilia porteranno a Olbia le prime 3000 tonnellate di percolato ci porta all’amara constatazione di come in Sardegna anche le scelte che comportano effetti diretti sulla salute pubblica possano essere prese nella più totale indifferenza della volontà degli abitanti e della società civile. Ancora più grave è constatare che l’ente che si occuperà dello smaltimento (il Cipnes presieduto da Settimo Nizzi, noto coordinatore del Pdl) riceverà per quest’operazione la cifra di 1 milione di euro. Come se una somma di denaro possa essere sufficiente per mettere a rischio la salute di migliaia di cittadini.

Il popolo sardo è ancora una volta impotente di fronte all’ennesimo scempio perpetrato al suo territorio. Ma soprattutto di fronte all’ulteriore ferita inferta alla propria dignità. Questo è il risultato della nostra storica e reiterata condizione di totale subalternità rispetto a decisioni prese altrove e per interessi sempre distanti dalle esigenze e dalle necessità di chi abita in questa terra.

iRS nella sua storia politica si è distinto sempre e in modo eclatante nelle battaglie che hanno riguardato la difesa dei beni comuni. L’esito positivo di tanti anni di attività è stato quello di avere favorito una maggiore presa di coscienza all’interno della società civile riguardo i temi dell’ambiente, del territorio e della salute pubblica.

Oggi assistiamo con piacere alla nascita di comitati e associazioni di persone che spontaneamente si auto-organizzano per pretendere il diritto a vivere in una terra sana,  libera da imposizioni esterne e, ci auguriamo, pienamente sovrana.

Diciamo No ai trafficanti di rifiuti  in Sardegna.

 

iRS – indipendèntzia Repùbrica de Sardigna

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