Monti Prama: la regione utilizzi il Corpo Forestale per garantire la sorveglianza

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Monti Prama è senz’altro uno dei siti archeologici più importanti della Sardegna a livello internazionale e ha un valore inestimabile. Purtroppo dobbiamo prendere atto che nella maggior parte dei casi i siti archeologici sono abbandonati o semi abbandonati e gestiti precariamente proprio per la mancanza di un piano di valorizzazione.

Vengono finanziate campagne di scavo per brevi periodi, effettuate dalla buona volontà degli studenti di archeologia che, diretti dai docenti, prestano gratuitamente la loro opera. Finito il periodo di scavo i siti tornano nell’oblio.

Dopo decenni di totale abbandono del  sito di Monti Prama, all’inizio dell’estate è stata finalmente finanziata la campagna di scavi diretta dal prof. Raimondo Zucca. Gli scavi hanno portato alla luce numerose meraviglie tra cui i frammenti di un altro gigante e 7 tombe.  Inoltre il georadar ha indicato la presenza di diverse strutture e si pensa che la terra nasconda il “santuario dei santuari”.

Apprendiamo  che il sito di Monti Prama è stato preda dei tombaroli che nella notte hanno violato una tomba, alla ricerca di oggetti preziosi da trafugare. Atto al quanto prevedibile soprattutto sapendo che uno scavo aperto è privo di sorveglianza. Ci chiediamo come sia possibile che un sito di tale importanza e con uno scavo in corso possa essere lasciato incustodito. Da due giorni il servizio di sicurezza è garantito e pagato dal prof. Zucca che ha stipulato un contratto con un istituto di vigilanza.

A questo punto è doveroso domandarsi se sia il caso di continuare con questo modus operandi o se invece sia necessario un cambio di strategia. Serve un intervento imminente per far fronte all’emergenza. La soluzione più concreta e realizzabile nell’immediato sarebbe quella di utilizzare il corpo forestale (che è dipendente dalla Regione Sardegna) per garantire la sicurezza notturna del sito.

 

Per questo iRS – indipendentzia Repubrica de Sardigna  ha presentato un’interrogazione  in Consiglio Regionale.

 

PREMESSO che:

– I’Art. 5 dello Statuto Autonomo della Sardegna prevede che:

Salva la competenza prevista nei due precedenti articoli, la Regione ha facoltà di adattare alle sue particolari esigenze le disposizioni delle leggi della Repubblica, emanando norme di integrazione ed attuazione, sulle seguenti materie: 

a) istruzione di ogni ordine e grado, ordinamento degli studi; 

b) lavoro; previdenza ed assistenza sociale; 

c) antichità e belle arti; 

d) nelle altre materie previste da leggi dello Stato; 

 

VALUTATO che:

– i Giganti di Monte Prama rappresentano un patrimonio storico, artistico e culturale della Nazione sarda la cui eccezionalità archeologica è di caratura scientifica internazionale;

– lo scavo archeologico rappresenta un lavoro di inestimabile importanza per definire in maniera ancora più precisa le caratteristiche dei Giganti e dell’intera area;

 

PRESO ATTO che:

– l’area dello scavo attrae numerosi turisti e curiosi tale per cui è molto facile avere accesso;

 

CONSIDERATO che

– l’area perimetrale dello scavo risulta priva di una guardiania notturna utile alla tutela degli oggetti scoperti e dell’intera area di scavo;

 

CHIEDE di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport per sapere se

– Se, alla luce di quanto sopra esposto e agli episodi di saccheggio da parte dei tombaroli,  avvenuti durante la notte negli scavi, intendano utilizzare il Corpo Forestale della Regione per la protezione dell’area degli scavi di Mont’e Prama;

 

iRS – indipendentzia Repubrica de Sardigna

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