Lo Scottish National Party conquista 56 seggi su 59 di quelli disponibili in Scozia per il parlamento di Westminister. Lo SNP, partito indipendentista e socialdemocratico, è saldamente la prima forza politica scozzese grazie al fatto di essere fautore sia del diritto all’autodeterminazione della Scozia, sia di una visione della società progressista, aperta e plurale. Lo SNP è una moderna forza di sinistra, europeista e verde, che è stata capace di rilanciare tematiche sociali legate alla giustizia sociale e al welfare tramutandole in proposte di governo.
Quanto accaduto nel Regno Unito comporterà delle conseguenze importanti anche in Europa. Infatti il successo elettorale dello SNP prospetta una visione differente della costruzione istituzionale europea, ossia l’idea che gli stati-nazione classici non sono più in grado di contenere e rappresentare le istanze dei popoli e dei cittadini europei, per cui queste pulsioni democratiche possono trovare una nuova ricomposizione democratica sovranazionale all’interno di un Europa dei popoli e dei cittadini che veda nel Parlamento europeo l’agorà della lorora ppresentanza. Possiamo definire questo processo come democratizzazione del processo di costruzione europea.
Il tema dell’autogoverno dei popoli è centrale nella politica moderna; la Sardegna è dentro questo schema. Per questo quanto successo in Scozia non può che essere un argomento di riflessione per tutta la classe dirigente isolana, in particolar modo per il campo della sinistra sarda.
Quanto accaduto al Labour in Scozia potrebbe accadere anche ai partiti del centrosinistra sardo, che non seguiranno l’esempio dello SNP: fare sintesi tra politiche progressiste ed indipendentiste all’interno di una visione europeista, moderna ed ecologista. iRS ha organizzato a Sassari per sabato 16 maggio un grande convegno internazionale a cui saranno presenti anche esponenti dello SNP, con i quali poter ragionare e riflettere proprio sulle tematiche qui esposte.
iRS – indipendentzia Repubrica de Sardigna
