Il coraggio di essere indipendentisti. Il no di iRS all’ennesima proposta di alleanza sardista

0

14 aprile 2006

La nascita di iRS, nel 2003, è servita a dare ai sardi un’alternativa seria e reale all’autonomismo proposto dai partiti italiani in Sardegna. La creazione di un nuovo indipendentismo moderno e dinamico ha segnato al contempo una rottura storica con le politiche sardiste del PSd’Az e nazionaliste di SN. Il sardismo infatti è visto da iRS come il cuore pulsante dell’autonomismo, la legittimazione storica di un unionismo che ci ha fatti tanto orgogliosi quanto integrati. A sua volta la strategia nazionalista propugnata da SN ci è sembrata sempre ugualmente insoddisfacente: con la continua proposta di aggregazioni elettorali e case comuni nazionalitarie SN non ha fatto altro che scegliere di portare avanti il progetto di un “sardismo diffuso” che a noi assolutamente non piace né interessa.

Nonostante iRS abbia, nelle parole e nei fatti, ribadito la sua estraneità a politiche di aggregazione sardista o nazionalista, non condividendone l’ambiguità e la mancanza di un chiaro senso indipendentista, si continua a proporci progetti che abbiamo bocciato e superato nel momento stesso in cui abbiamo deciso di esistere. L’incessante invito ad una vuota unità sardista più che ad una reale e onesta progettualità politica fa pensare alla precisa volontà di inculcare nell’opinione pubblica un concetto negativo e isolazionista di iRS e delle sue legittime strategie politiche.

Del resto iRS non ha mai impedito e mai impedirà che SN continui, come già ha fatto e con i risultati politici che tutti conoscono, ad allearsi con il PSd’Az e con altri soggetti che come quest’ultimo non vanno oltre il federalismo italiano, vale a dire una politica che ancora una volta chiede alla nazione sarda di negarsi e di chinare il capo davanti ad una qualche entità superiore.

Perché ancora oggi si continua a tirare iRS in mezzo a progetti che, in modo eclatante, non rispecchiano i suoi ideali e le sue strategie? Come si può sperare che ci interessi allearci con chi un giorno sta col centrosinistra italiano e il giorno dopo con la Lega Nord e con chi, come SN, ha sempre fatto da fedele quinta colonna al PSd’Az? Ambiguità per ambiguità a questo punto ci converrebbe allearci con qualche coalizione davvero vincente. Magari Soru, che di autonomismo e di voti non difetta.

Se abbiamo scelto di non essere né sardisti, né federalisti, né nazionalitari, né nazionalisti, perché continuare a proporci minestroni composti di questi ingredienti? E non si dica che questa ricetta ha funzionato, che abbia fatto sviluppare l’indipendentismo o quantomeno una chiara coscienza nazionale da parte dei sardi. Al pari dell’esplicito unionismo questa ambigua politica sardista ha contribuito ad anestetizzare e deprimere energie e idealità indipendentiste che, in modo potenziale, attraversano i sardi e la società sarda. Quei progetti hanno già fallito e hanno trascinato nel fallimento chi li ha proposti.

Questo non succederà ad iRS.

iRS, con la sua presenza, le sue azioni e le sue proposte, ha il compito di testimoniare l’esistenza di un indipendentismo coerente e determinato.

iRS cerca e trova l’unità di cui tutti si riempiono la bocca nel dialogo profondo e costante con i sardi, con la società sarda, e non in una unità elettoralistica contingente se non finta.

iRS, conscia del suo compito e della sua responsabilità storica, non tradirà gli indipendentisti e l’indipendentismo: continuerà sul suo cammino convinta di fare del bene anche a chi oggi vorrebbe bloccarla.

iRS, quando saranno maturati i tempi di un nuovo e generalizzato indipendentismo, discuterà di alleanze politiche con tutti coloro che a quel punto avranno dato prova di coerenza, autocritica, rielaborazione politica e strategica, nonché di un sostanziale cambiamento di quelle dirigenze oggigiorno totalmente delegittimate dalle scelte da loro finora compiute.

Pro s’Indipendèntzia.
_

_

Isgàrrica s’artìculu: 2006-04-14 – Il coraggio di essere indipendentisti
_

Share.

Leave A Reply