L’unionismo autonomista gioca brutti scherzi e valica i confini del paradosso. Quest’anno l’Organizzazione del Giro d’Italia ha pensato bene di dedicare la corsa a Giuseppe Garibaldi, eroe dell’unità politico-statuale italiana, che per ironia della sorte riposa sull’Isola di Caprera, nel territorio di una nazione, quella sarda, straniera e differente rispetto a quella italiana.
La corsa a tappe italiana oltre a toccare le maggiori città sarde è transitata presso i siti archeologici di Barumini e Orroli, luoghi simbolo della storia libera e indipendente del popolo sardo.
iRS condanna apertamente l’ennesimo e schizofrenico tentativo autonomista di assimilare percorsi storici e miti della nazione sarda a quelli della nazione italiana. Simbologie di massima portata opposte e contrastanti tra loro: la maggiore corsa ciclistica italiana dedicata all’uomo-simbolo dell’unionismo patriottistico italiano che percorre il territorio nazionale sardo e tocca alcuni dei luoghi di maggiore identità nazionale e storica del popolo sardo.
Nonostante tutto questo, le donne e gli uomini di iRS hanno ospitato sul proprio territorio nazionale la corsa italiana nello stesso modo in cui questa sarà ospitata da Francia e Austria nei traguardi previsti di Briançon e Lienz. Cioè come una nazione straniera rispetto alla quale il Giro d’Italia non può non essere estraneo.
iRS afferma infine il diritto dei sardi di immaginare e costruire con ogni strumento e in ogni tipo di forma nonviolenta la propria nazione e promuove la creazione di un Comitato Olimpico Nazionale sardo in grado di promuovere eventi sportivi che sappiano e possano convivere con i percorsi storici del popolo sardo e che possano esprimere l’identità nazionale sarda da sempre contraddistinta dalla tensione politica verso l’indipendenza e la libertà.
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Isgàrrica s’artìculu: 2007-05-14 – Giro d’Italia e nazione sarda, simboli e miti opposti
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