Alternative di iRS a Greenpeace ed eolico.
iRS – indipendèntzia Repùbrica de Sardigna, movimento da sempre impegnato fattivamente nella tutela del territorio e nel campo delle proposte energetiche sostenibili, saluta con simpatia l’iniziativa di Greenpeace a Fiume Santo. Una voce in più nell’inerzia generale che sembra circondare la questione ecologica ed energetica contemporanea non può che essere benaccetta.
Tuttavia, suggeriamo cautela nell’inserire tale questione in contesti politici e categorie concettuali impropri. La Sardegna già oggi produce più energia di quanta ne consumi, sia per usi industriali sia per usi civili. Il carico di tale produzione energetica grava, sia dal punto di vista del degrado ambientale sia a livello tributario, sulla popolazione sarda.
Il problema non è dunque quanto la Sardegna debba contribuire a risolvere la questione energetica italiana, ma se debba continuare a farlo e perché.
iRS ritiene di no. Infatti proporre come alternativa al carbone l’energia tratta dal vento, con la motivazione che ne guadagnerà il sistema italiano, rivela la solita vecchia visione della Sardegna come oggetto di scelte politiche discendenti da interessi estranei, spesso confliggenti con quelli dei sardi.
iRS propone una visione diversa. La visione di una Sardegna soggetto storico del proprio sviluppo e del proprio benessere. Per questo, pur riconoscendo nobili motivazioni all’iniziativa di Greenpeace, non può condividerle al 100%, né accogliere favorevolmente le soluzioni proposte.
Le alternative all’uso di combustibili fossili esistono, ma non si limitano al vento. Senza nulla togliere alle potenzialità di un razionale e condiviso sviluppo dell’energia eolica, a patto che venga sottratto agli interessi privati delle multinazionali (troppo spesso interessate ai lauti guadagni provenienti dai contributi CIP6) o alle esigenze di enti politici esterni, rimane il fatto che la maggiore fonte di energia disponibile per l’umanità sia il sole. Esistono studi approfonditi e avanzate sperimentazioni su utilizzi efficienti, economici e tendenzialmente inesauribili della fonte solare. In Sardegna non mancano intelligenze che se ne occupano, come per esempio presso il CRS4. Manca invece la volontà politica di mettere a frutto tali competenze. In nome e per conto dei sardi, innanzi tutto. E in una prospettiva di transizione globale verso un’economia basata su fonti rinnovabili, col minor impatto ambientale possibile.
iRS, cosciente della propria responsabilità politica, si sta dotando da tempo di strumenti di analisi e di proposte concrete in merito.
iRS sollecita la maturazione di una coscienza collettiva su questi problemi e sostiene la necessità di trovare una via sarda all’approvvigionamento energetico. Una via praticabile, condivisa e rivolta tanto al presente quanto al futuro.
Omar Onnis
Esponente di iRS-Nùgoro
iRS, Atòbiu Natzionali / Assemblea Nazionale
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Isgàrrica s’artìculu: 2008-10-21 – Greenpeace. Ecco l’alternativa di iRS
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