L’Isola delle vertenze e le briciole autonomiste. Intervento di Nello Cardenia

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28/07/2009

Appena 18 milioni di euro destinati all’Isola per i prossimi tre anni. Questo è quanto il Dpef del governo italiano assegna alla Sardegna per il finanziamento delle infrastrutture. Alla Sicilia vanno 5 miliardi di euro. Alla Campania più di un miliardo.

E cosa fanno i parlamentari sardi? Si indignano. E addirittura aprono (…o meglio sperano di aprire) una vertenza con lo Stato, come se questa fosse la soluzione e non l’ennesima richiesta di elemosina dentro un quadro normativo che segna il fallimento dell’Autonomia. La Sardegna ha uno degli indici di infrastrutturizzazione più bassi d’Europa. Il che denota tre cose:

1) La classe politica autonomista non è stata capace di migliorare questo indice e non ha nessun peso politico nelle dinamiche di distribuzione dei fondi;
2) Nel passato i fondi europei utili a migliorare la situazione sono stati usati male e a volte non utilizzati per niente;
3) La realtà dei fatti mostra che la politica di infrastrutturizzazione italiana in Sardegna è stata un fallimento e non c’è la volontà di porvi rimedio.

Naturalmente il centrosinistra isolano dà la colpa al governo Berlusconi e non a se stesso. Con loro al governo la musica non è certo stata diversa, visto che la famosa “Vertenza per le entrate” è stata alla fine un fallimento e di soldi non se ne sono visti. Il centrodestra invece è imbarazzato, ma col governo amico non si può certo alzare troppo la voce.

In un momento in cui si stanno ridisegnando gli assetti sistemici dell’economia internazionale e investire in conoscenza e infrastrutture diventa un dato macroeconomico fondamentale per rilanciare lo sviluppo, la Sardegna riceve dallo Stato italiano 18 milioni di euro per le opere pubbliche. Un dramma.

Questo vuol dire che per noi la crisi non passerà mai. E che non avremo in futuro gli strumenti per rilanciare la nostra economia e produrre ricchezza. Ma non perché non abbiamo le risorse ma perché siamo una nazione a sovranità limitata da decenni. Sottoposta ai giochi politici dei partiti italiani e dei loro rappresentanti in Sardegna.

Basterebbe istituire una “Cassa delle entrate sarde” che riscuota le nostre tasse e con quei soldi finanziare politiche di sviluppo. Altro che vertenze! Bastarebbe fare sistema come NAZIONE, come fanno catalani, baschi, scozzesi e il nostro peso politico aumenterebbe. Con responsabilità e senza più aspettare le briciole dall’Italia.

L’Autonomismo apre vertenze e rivendica, mentre se fossimo indipendenti potremmo avere un nostro Ministero dell’Economia, una nostra politica fiscale e potremmo decidere noi su quali settori investire per il nostro futuro. Altro che briciole autonomiste.

Nello Cardenia
Assemblea Nazionale iRS

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Isgàrrica s’artìculu: 2009-07-28 – L’Isola delle vertenze e le briciole autonomiste

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